Un mese esatto. Natale e Capodanno compresi. Un mese e sei partite, una via l’altra. Sì, per dirla con Vanoli, una sorta di campionato a parte. Di mini-campionato che la Fiorentina deve affrontare, vivere e (assolutamente) sfruttare per risolvere, risollevare, riaccendere e dare un senso – ovvero chiamarsi fuori dalla palude-retrocessione dell’ultimo posto in classifica – alla propria stagione.
Un mese, dal 6 dicembre 2025 (ovvero sabato prossimo) al 7 gennaio 2026, con tre sfide da giocare al Franchi e altrettante in trasferta. Tutte sfide, per andare dritti al nocciolo della questione, che l’istinto ti convince a definirle… alla portata della Fiorentina. Di questa Fiorentina. Tutte sfide che però dovrebbero (dovranno) andare ad aggiungere alla classifica un numero di punti importante e decisivo. La proporzione più giusta? Non meno di 11 punti. Soglia, questa, che comunque non consegnerebbe a Kean e compagni un pass di tranquillità sufficiente per poi guardare alla seconda parte della stagione con la consapevolezza che il rischio retrocessione sia resettato. Dunque, non meno di 11 punti, meglio, molto meglio, se nelle sei partite a disposizione (per un totale di 18 punti in distribuzione), la Fiorentina ne riuscisse a fare 13 o 14.
Fra Udinese, Verona e Cremonese, è proprio quella con i friulani la partita più complessa, mentre il timbro di difficoltà del match con la Cremonese appare identico a quello del match con il Verona. E a proposito di scontri diretti, giusto accendere i riflettori su quella che sarà l’ultima partita dell’anno 2025 per la Fiorentina, ovvero la trasferta di Parma. La squadra emiliana è esattamente una delle formazioni che la Fiorentina deve trascinare nelle ultime tre posizioni della classifica. E proprio al posto dei viola. Lo scrive La Nazione.
