Due centravanti e venti comparse, questa è stata a lungo l’impressione. Moise giocava da solo, l’unico a tenere viva la Fiorentina, anzi a mettersela sulle spalle e provare a sfondare come un toro. Vlahovic, ogni volta in cui poteva puntare Pablo Marí, sbucava davanti alla porta. Nella prima occasione, il Var ha cancellato il rigore appena concesso da Doveri. Nella seconda, Dusan si è allargato troppo nel tentativo di dribblare De Gea, Pongracic lo ha ostacolato e il suo diagonale da posizione defilata è finito sull’esterno della rete. Il Franchi lo stava fischiando, dalla curva si sono alzati cori razzisti e censurabili. L’arbitro e lo speaker hanno minacciato la sospensione, è servito anche l’intervento di Ranieri per riprendere a giocare. Subito dopo, in contropiede, Kean ha sparato una “fucilata nella notte”, usando il vocabolario di Spalletti, e ha fatto tremare la traversa. Poteva venire giù lo stadio, non solo la porta. Come e perché Moise abbia saltato Italia-Norvegia resta un mistero, ieri stava benissimo e più di una volta ha messo in croce Koopmeiners, molto meno spigliato in costruzione. Solo difensore l’olandese questa volta e neppure tanto roccioso.
Poco altro da segnalare, se non l’assenza ingiustificata di Yildiz, nonostante Spalletti lo avesse sistemato in posizione centrale. Un fantasma anche Piccoli, rilanciato da Vanoli a sorpresa. Il possesso palla della Signora improduttivo sino a quando Kostic, a un soffio dall’intervallo, non ha rotto l’equilibrio con un sinistro potentissimo da fuori. De Gea sorpreso. La Fiorentina, rientrando con un altro coraggio, ha impiegato meno di tre minuti a pareggiare. Cattivissimo e spietato Mandragora dai 25 metri. Kean ha speso le ultime energie per volare di nuovo verso la porta, ma Di Gregorio si è allungato bene. I viola, un angolo dietro l’altro, hanno chiuso la Juve in area. Liscio di Piccoli, un gol fallito. Fortini era entrato benissimo. Vanoli ha trovato buone risposte da Ndour, Gudmundsson e Kouadio. Spalletti forse ha aspettato troppo per inserire Conceiçao, l’unico in grado di inventare. Bene Locatelli, male Thuram. Manca qualità a centrocampo, forse sono maturi i tempi per passare alla difesa a quattro e guadagnare un esterno d’attacco. La Juve, con qualsiasi allenatore, è costruita male. Lo riporta il Corriere dello Sport.
