La Fiorentina attraversa uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Dopo 11 giornate il bilancio è impietoso: nessuna vittoria, cinque pareggi e sei sconfitte. Ultimo posto in classifica, ma soprattutto il peggior rendimento statistico tra tutte le squadre dei principali campionati europei. Una situazione che va oltre i risultati e che trova conferme chiare nei dati raccolti da DataScout.
Il primo dato che salta agli occhi riguarda la produzione offensiva. La Fiorentina segna 0.82 gol ogni 90 minuti, praticamente la metà rispetto agli 1.58 dell’ultima stagione. Il calo non è casuale, infatti, solo il 25% dei tiri finisce nello specchio (erano il 41% l’anno scorso), xG medi in discesa, mancanza totale di ampiezza dopo le cessioni di Ikoné e Sottil.
Il tridente Kean–Džeko–Piccoli non funziona: tre profili che si sovrappongono, poca mobilità, quasi nessuna complementarità. Le uniche fasi convincenti arrivano quando un trequartista entra a supporto (Gudmundsson o Fazzini), segnale evidente che il sistema offensivo ha perso equilibrio.
La mediana è probabilmente il reparto più colpito dal mercato. Le partenze di Adli e Cataldi hanno tolto alla Fiorentina regia, geometrie e protezione della difesa. Sohm e Caviglia, arrivati per ricostruire la struttura tattica del centrocampo, stanno faticando a inserirsi in un reparto dove sono spariti gli automatismi creati con Mandragora e Fagioli.
Il risultato è evidente: meno passaggi, meno passaggi chiave, meno corse progressive, verticalità quasi inesistente. La manovra viola è rimasta “di possesso”, ma molto meno produttiva.
Il dato difensivo fa suonare più di un campanello d’allarme: 1.64 gol subiti per 90 minuti, quasi il 50% in più rispetto all’ultima stagione (1.08). Anche gli xG concessi sono in aumento, segno che le occasioni per gli avversari non sono solo frutto di episodi. La rotazione costante — Marí, Viti, Ranieri, Pongračić, Comuzzo — ha impedito di trovare stabilità nella linea a tre. Il pressing rimane intenso, ma spesso disordinato e privo di sincronismi.
Uno dei dati più inquietanti è quello sugli xPoints: la Fiorentina dovrebbe avere circa 11.9 punti, ma ne ha raccolti appena 5. Numeri che indicano fragilità mentale, errori individuali e incapacità di gestire i momenti chiave. La Fiorentina è ultima, e i numeri spiegano perfettamente il perché. Il progetto tecnico ha perso equilibrio, la squadra ha perso riferimento tattici e identità, e gli innesti estivi non sono ancora riusciti a compensare le uscite.
Eppure, non tutto è perduto: alcuni indicatori — pressing vivo, capacità di costruire dal basso, pericolosità quando si aggiunge un trequartista — suggeriscono che una base su cui lavorare esiste ancora. Serviranno scelte nette, reintegri mirati e un’identità ritrovata. I numeri raccontano la crisi, ma possono anche indicare la strada da cui ripartire.
