Il giornalista del Corriere Fiorentino Ernesto Poesio è intervenuto a Radio FirenzeViola durante per parlare del momento della Fiorentina e delle conferenze di presentazione di oggi pomeriggio: “Se intervenisse Commisso non sarebbe male perché il silenzio alimenta illazioni e millanterie. Nel silenzio escono voci incontrollate che in questo caso però sono uscite da fuori e non dalla città, come invece era sostenuto nel comunicato. Ci si appella all’unità da parte di una città che per sette anni l’ha spaccata ma se parlasse Commisso oggi andrebbe benissimo. È normale che circolino voci quando la presenza della proprietà per tanti motivi è stata annullata”.
Aggiunge: “Noi ci affidiamo al comunicato della Fiorentina che dice non è in vendita, ma le risposte devono arrivare su tutto il resto, dalle dimissioni di Palladino all’esonero di Pioli. Non capisco perché non abbia parlato, un tecnico così importante come lui. Anche la cosa della preparazione, se davvero non veniva fatto il lavoro, la società dov’era? Che poi a ben vedere la proprietà dovrebbe proteggere la società dall’esterno, come da Gattuso ecc. Significa altrimenti che la società è debole”.
Conclude con un giudizio su Vanoli: “Mi è piaciuto il senso delle sue parole sul fatto che bisogna smettere di dire che la squadra è forte e si pensa sempre che si vince la prossima perché appunto sei forte, perché invece sei ultima. Devono avere i loro obiettivi con la loro scaletta, ce l’hanno tutti, qui non c’è. Perché nessuno riesce a spiegare come sia ultima una squadra che ha speso 90 milioni. Se era solo colpa di Pioli perché dieci giorni fa la società ancora diceva che solo Stefano poteva tirarla fuori, forse non aveva contezza della situazione”.
