«Vanoli ce l’ha detto, durante la sosta ci farà patire le pene dell’inferno, ma siamo pronti». Parole di Roberto Piccoli nel post-partita di Marassi. Per cambiare passo in classifica la Fiorentina dovrà farlo, letteralmente, a livello atletico. La voce del centravanti della Fiorentina, che riporta il pensiero del nuovo tecnico, fa il coro a quanto detto da Daniele Galloppa e Roberto Goretti, che negli ultimi giorni avevano sottolineato una scarsa condizione fisica della squadra. «Allenarsi, allenarsi e allenarsi» aveva risposto il nuovo direttore sportivo alla domanda su cosa servisse in questo momento alla Fiorentina. Nel momento nerissimo dei viola lo sguardo va quindi a quanto fatto in estate. Sotto accusa una preparazione, quella guidata da Stefano Pioli e dal suo staff, che sembra mostrare delle crepe.
La Fiorentina è la squadra che, assieme al Genoa, ha preso più gol nel secondo tempo: undici sui 18 totali incassati nelle prime undici di Serie A, andando ancor più nello specifico, sono nove le reti prese nell’ultima mezz’ora (due dopo il 90′, da Luperto a Cagliari e da Addai col Como), mentre soltanto in due occasioni, con Napoli e Bologna, la Fiorentina è riuscita a segnare negli ultimi venti minuti e per ultima nella sfida. Altro dato su cui fare attenzione: la Fiorentina è tredicesima per chilometri percorsi palla al piede in campionato, un dato che non ci si aspetta pensando ai tanti giocatori da conduzione che ha la viola in rosa, da Nicolò Fagioli a Simon Sohm e Hans Nicolussi Caviglia o Jacopo Fazzini, limitandoci ai centrocampisti portatori di pallone.
La gamba in questo momento sembra non esserci, anche se in questo crollo verticale di prestazioni alla distanza c’entra anche soprattutto la componente psicologica di un gruppo che si sfalda sempre alla prima difficoltà. Per provare ad aumentare i giri del motore è stato chiamato un uomo di campo e fatica come Paolo Vanoli, che ha preparato una dieci giorni di fuoco per tutti. Doppie sedute, con parte atletica e tattica. Non è troppo tardi per ribaltare una classifica tragica, ma adesso serve un cambio di passo e questa sosta, l’ultima fino a marzo, è l’ultima stazione di servizio per metter dentro benzina. Lo scrive il Corriere dello Sport.
