L’ uomo chiave. Per una sorta di proprietà transitiva del calcio, se le partite si vincono a metà campo e il miglior centrocampista viola è Nicolò Fagioli, quando Fagioli gioca bene la Fiorentina vince. Non è un caso che l’inizio di stagione complicato dell’ex juventino tra un ruolo che non ha mai sentito suo come quello da regista puro e le panchine arrivate a ruota, abbia coinciso con una squadra incapace di mostrare il volto migliore di sé stessa: ferma ancora a quota zero vittorie in campionato e ultima in classifica in coabitazione con il Genoa. Per questo i lampi mostrati durante l’ultima settimana fanno ben sperare con un Fagioli tornato nella propria comfort zone, ovvero il ruolo di mezzala, a illuminare grazie a una tecnica di base che non gli è mai mancata. I primi segnali si erano intravisti già nell’amara notte di San Siro con il Milan, con un calciatore più dentro al gioco anche se solo a fasi intermittenti.
«Credevo molto in Fagioli regista, lui un po’ meno» disse Pioli a mezzo stampa nel momento di accettare l’abbandono dell’idea estiva, quando il tecnico immaginava una squadra orchestrata da dietro con un play basso come lui. L’ultima virata porta a una formazione disegnata con la possibilità di avere due uomini in grado di palleggiare a inizio azione e possibilmente verticalizzare per creare pericoli davanti, cosa che in campionato è davvero successa di rado. Tre centrocampisti quindi, con Nicolussi Caviglia in mezzo, Fagioli mezzala sinistra di qualità e un terzo elemento in grado di aggiungere fisicità, interdizione e inserimento.
Ruolo al momento appannaggio di Mandragora, ma con Ndour pronto a insidiare l’ex Torino mentre Sohm è ancora indietro nelle gerarchie. Non è un caso che poco prima dell’ora di gioco a Vienna, con la Fiorentina avanti di due reti, Pioli abbia deciso di risparmiare minuti e fatica contemporaneamente sia a Fagioli che a Nicolussi Caviglia, usciti insieme dal campo. Quello che dovevano fare era stato fatto, meglio pensare al Bologna. Palleggio, filtranti e qualche lancio, vedi la prelibatezza con cui proprio Fagioli ha messo Piccoli in porta con il Rapid Vienna nella giocata forse più bella dell’incontro. Il Bologna in mezzo unisce quantità a qualità con due calciatori fortissimi come Freuler e Ferguson. Tutta un’altra storia rispetto ai morbidi avversari austriaci: Fagioli si sta riprendendo la Fiorentina, oggi completi l’opera. Lo scrive La Repubblica
