Una boccata d’ossigeno, una bella aspirina per un paziente raffreddato che ancora non è guarito. Va bene la vittoria, va benissimo, ci mancherebbe, pensate se la Fiorentina avesse perso a Vienna. Ma non vorremmo che, come accaduto col Sigma Olomouc, si trattasse di un fuoco di paglia. La partita vera, la gara da vincere a tutti i costi, è quella di domenica col Bologna. Disfattisti? No, solo realisti. E’ giusto, però, fare un passo alla volta. E allora, valore dell’avversario a parte, non possiamo che registrare un successo che dovrebbe rasserenare l’ambiente.
La riscossa dei riservisti è partita col secondo gol di Ndour in Conference, con la solidità di Fortini, col ritorno al gol di Dzeko e con la coppia Nicolussi-Fagioli che ha messo in mostra qualità e verticalizzazioni. Miglioramenti anche sul piano del gioco, più fluido, veloce e meno farraginoso. Gud è entrato e ha segnato un gol alla Gud. Eppoi, finalmente, un vantaggio a cui non è seguita una rimonta. Insomma, una squadra in crescita anche sotto il profilo della personalità, un buon viatico, appunto, per la gara che domenica farà da cartina di tornasole. Lo scrive La Nazione.
