Il primo mese di Serie A 2025/26 ha messo a fuoco una Fiorentina diversa da quella che i tifosi immaginavano, soprattutto dopo un mercato estivo da 92 milioni di euro. A fronte di questi importanti investimenti, tuttavia, i risultati non sono stati quelli sperati: sei partite, zero vittorie e appena tre punti in classifica.
La squadra di Stefano Pioli, tornato a Firenze con l’obiettivo di riportare entusiasmo e continuità, si ritrova invece a dover ricostruire certezze in un contesto complicato, dove la fiducia non manca ma il tempo inizia a pesare.
Secondo i principali quotidiani sportivi, la sconfitta casalinga contro la Roma (1-2) ha rappresentato un campanello d’allarme, non tanto per la prestazione quanto per la mancanza di concretezza nei momenti decisivi.
Di conseguenza, le quote serie A si sono concentrate sulle difficoltà del club viola, di fatto, ancora alla ricerca di una precisa identità tattica e di una svolta psicologica che possa rilanciare la stagione.
Una partenza in salita tra errori, infortuni e mancanza di fiducia
La Fiorentina occupa attualmente il diciassettesimo posto in classifica, con tre punti ottenuti in sei giornate (0 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte).
L’avvio di campionato ha mostrato una squadra capace di proporre buone trame di gioco ma priva di equilibrio nei momenti chiave. Dalla rete subita al 94’ a Cagliari, al ribaltone interno del Como, fino al ko con la Roma, la costante è la difficoltà nel mantenere concentrazione e solidità difensiva.
Anche i singoli non hanno ancora espresso il loro potenziale. Albert Gudmundsson, arrivato per fare la differenza tra le linee, fatica a incidere; David De Gea alterna interventi di classe a indecisioni gravi; e il centrocampo non ha ancora trovato un vero regista. Nicolussi Caviglia e Mandragora si dividono il compito con risultati altalenanti, mentre Fagioli non ha ancora mostrato la brillantezza dei tempi juventini.
Le scelte di Pioli e un calendario che non aiuta
Nonostante le tre sconfitte consecutive, la società ha confermato la propria fiducia a Stefano Pioli, escludendo l’ipotesi di un cambio.
Il tecnico ha provato a modificare l’assetto tattico, passando al 3-5-2 per dare maggiore copertura e valorizzare le corsie laterali, ma il gruppo non ha ancora assimilato del tutto le nuove dinamiche.
L’unico segnale incoraggiante arriva dal giovane Jacopo Fazzini, una delle rivelazioni di inizio stagione, rientrato regolarmente in gruppo dopo la botta rimediata contro la Roma. Anche Dodò, uscito malconcio, ha recuperato in vista della trasferta di San Siro contro il Milan.
Non c’è tregua: Milan, Bologna e Inter nelle prossime tre giornate, un trittico che rischia di determinare l’andamento della stagione. Tra queste gare, anche la Conference League con il Rapid Vienna, appuntamento europeo che può offrire una boccata d’ossigeno ma sottrae energie preziose a una squadra in cerca di stabilità.
La sensazione è che la Fiorentina stia pagando aspettative troppo alte
E mancano certezze nei reparti chiave. Pioli sta lavorando per ritrovare compattezza e ritmo, ma serve un cambio di passo mentale, più che tecnico. Guardando ai prossimi mesi, la priorità sarà quella di ritrovare una vittoria che sblocchi psicologicamente il gruppo e restituisca fiducia.
Se arriverà presto, la Fiorentina potrà ambire almeno a un piazzamento nella parte sinistra della classifica; se la crisi dovesse protrarsi, l’obiettivo realistico sarà una stagione di consolidamento.