Niente di diverso dal solito, anche se l’allenatore Pioli per esempio era particolarmente amareggiato. Perché la prestazione è stata per certi versi incoraggiante, la base (di modulo e uomini) è stata più o meno trovata e contro la Roma i viola hanno giocato forse la miglior partita di questo avvio di stagione ma certe leggerezze per il tecnico non sono accettabili in quanto raccontano di un ancora non piena consapevolezza di quale sia la situazione.
È questo il tasto sul quale da mercoledì, alla ripresa degli allenamenti (pur senza undici Nazionali), batterà con più insistenza. Della serie: «Soltanto curando al 120% i dettagli e mettendo fame e cattiveria su ogni pallone – dirà in sintesi — ne verremo fuori».
Parole semplici ma decise con la consapevolezza di esser lui, se non altro col supporto della proprietà, l’uomo (come spesso capito agli allenatori sostanzialmente solo) con l’onore e l’onere di dover trovare la cura. Non sarà semplice, certo. Anche perché psicologicamente la squadra non può che essere provata dal momento nero, oltretutto se si considera un calendario da paura(alla ripresa la Fiorentina giocherà contro Milan in trasferta, Bologna al Franchi e Inter ancora a San Siro). Ma la strada indicata da Commisso è chiara. Ora sta alla squadra iniziare a seguirla. Lo scrive il Corriere Fiorentino.