Nei prossimi giorni la Fiorentina dovrà concentrarsi sul “mercato collaterale” ovvero la cessione degli esuberi che non rientrano nei piani tecnici di Stefano Pioli. La permanenza di questi giocatori blocca di fatto nuovi acquisti, soprattutto in attacco, dove la dirigenza viola vorrebbe inserire almeno un innesto entro fine mercato. Oltre all’aspetto tecnico, è fondamentale ridurre il monte ingaggi, oggi gravato in larga parte da calciatori fuori progetto che pesano in modo significativo sul bilancio societario.
Il totale degli stipendi da corrispondere agli esuberi ammonta a 22,2 milioni netti, che diventano circa il doppio al lordo. Tra i più onerosi c’è Christian Kouamé (1,7 milioni a salire fino al 2027), seguito da Lucas Beltran e Jonathan Ikoné (1,6 milioni ciascuno). Beltran, con tre anni ancora di contratto, incide per 4,8 milioni. Anche Nzola, Brekalo e Barak pesano 1,5 milioni ciascuno all’anno: nessuno dei tre fa parte del nuovo progetto e per Brekalo si valuta addirittura una risoluzione consensuale per agevolarne la partenza.
La situazione di Riccardo Sottil è ormai definita: escluso dalla tournée inglese, guadagna 1 milione a stagione fino al 2027, per un totale di 2 milioni. A completare il quadro ci sono Sabiri e Christensen (800 mila euro l’anno), oltre a Gino Infantino, che percepisce 400 mila euro annui. Tutti hanno contratti lunghi e rappresentano un peso economico notevole. Solo liberandosi di questi stipendi la Fiorentina potrà muoversi con maggiore libertà sul mercato in entrata. Lo riporta il Corriere dello Sport.