Il fattore K è tornato. L’Italia torna a segnare con un attaccante dopo 172 giorni e che potesse segnare Moise Kean era scritto nel destino. D’altro canto, in Ungheria aveva già rotto il ghiaccio, con la sua Fiorentina contro l’Akademia Puskas. È il suo momento e lo ha dimostrato prima a Parigi, mostrando i muscoli nell’ultimo quarto d’ora, e ieri sera a Budapest, regalando all’Italia la sua firma sulla rete che ci ha dato la seconda vittoria in questo girone di Nations:
«Questa sarà una stagione chiave, a me piace far parlare il campo. Anche con la Fiorentina sono partito bene, Palladino punta su di me, Spalletti mi ha dato un’altra possibilità di far valere quanto valgo e volevo ricambiargli la fiducia».
Quinto gol per Moise Kean in azzurro, tre anni esatti e 1097 giorni dopo la doppietta contro la Lituania alle Qualificazioni ai Mondiali (8 settembre 2021).
«Sono tornato per dare una mano alla squadra, mi sono sempre fatto trovare a disposizione. Lo scorso anno non è andata bene, ho avuto tanti infortuni, questa volta era importante farsi trovare pronti».
È stato protagonista anche a Parigi: «Era importante avere un impatto in quel momento della partita, la Francia è una squadra fi sica, dovevamo entrare con la cattiveria giusta per far salire la squadra. Siamo un gruppo grande, unico, lottiamo l’uno per l’altro». Uno dei segreti è Buffon: «È fondamentale per questa squadra, un campione come lui può dare solo consigli che devono essere ascoltati. Quando ero ai primi passi nella Juve avevo lui come capitano». Lo scrive Il Corriere dello Sport
LA SITUAZIONE PORTIERE IN CASA FIORENTINA