
La rinascita di Arthur Cabral non è passata solo dagli allenamenti e dal campo nell’ultimo periodo. Premessa: non ha attraversato un periodo positivo a cavallo tra settembre ed ottobre, quando le presenze in campo erano briciole. Il punto più basso lo ha toccato la notte del 13 ottobre: 3 minuti finali di Fiorentina-Hearts, sul punteggio di 5-1. Il presente è diverso. E si vede. Cabral ha trovato minuti e continuità, parole d’elogio da Italiano e stima dei compagni. La professionalità che ci mette vale tanto.
Prezioso è stato l’aiuto di chi gli vuol bene, anche a distanza di migliaia di chilometri. Nel periodo buio la famiglia e gli agenti non lo hanno mai lasciato solo, con videochiamate fiume tra Firenze ed il Brasile anche solo per tenerlo su di morale. Missione difficile, ma alla fine portata a termine. Ed una mano l’hanno data anche due suoi cari amici arrivati a Firenze nei giorni scorsi. Per stargli vicino, per caricarlo e per non farlo sentire solo. Lo scrive La Nazione.
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