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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
SI SCRIVE EGISTO, SI LEGGE FIORENTINA

Editoriali

SI SCRIVE EGISTO, SI LEGGE FIORENTINA

Stefano Borgi

29 Gennaio · 22:52

Aggiornamento: 30 Gennaio 2019 · 00:03

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Per tratteggiare la figura di Egisto Pandolfini, bastano poche righe. Senza fronzoli, senza eccessi. Così com’era il suo carattere. Cominciamo col dire che Egisto era uno di noi: nato a Lastra a Signa il 17 febbraio 1926, pochi mesi prima (guarda caso) della nascita dell’AC Fiorentina. Andiamo avanti. Egisto cresce nelle giovanili viola, dove l’11 novembre 1945 esordisce in serie A contro la Salernitana, per poi essere ceduto alla Spal per la cifra di tre milioni di lire. Attenzione, non è una cifra a caso, perchè nel 1948 (per riportarlo a casa) la Fiorentina spese la bellezza di 16 milioni. A sublimare il tutto, nel 1953, Pandolfini fu venduto alla Roma per 60 milioni di lire. Sessanta milioni… non so se mi spiego. Questo per dire che, con Egisto Pandolfini, la Fiorentina ci ha sempre guadagnato: sul rettangolo verde (fu un ottimo centrocampista, chiamato “il motorino”), in sede di campagna acquisti, dietro la scrivania… Ed a bordo campo.

Ecco, a bordo campo. Lo abbiamo premesso, rendiamo onore ad Egisto con poche righe, e forse per com’era lui siamo già andati oltre. Tre nomi, anzi quattro: Giancarlo Antognoni, Mimmo Caso e Salvatore Esposito. Tutte scoperte di Egisto Pandolfini. Ce n’è però un quarto: Giancarlo De Sisti, detto “Picchio”. Dovete sapere che la Roma, al momento di vendere De Sisti alla Fiorentina (estate 1965), alzò il prezzo all’improvviso perchè aveva bisogno di soldi. Presidente della Fiorentina, al tempo, era Nello Baglini, da poco subentrato a Longinotti. I due (Baglini e Pandolfini) andarono insieme a Roma per trattare De Sisti con Franco Evangelisti (presidente della Roma), che non voleva cedere. Quando tutto sembrava perduto fu proprio Pandolfini a fare l’ultimo tentativo con Evangelisti, e alla fine ebbe la meglio: Giancarlo De Sisti, romano de’ Roma, passò alla Fiorentina per 200 milioni più il cartellino di Benaglia. Una cifra, per quei tempi, esorbitante. Eppure, visti i risultati, che dite? Pandolfini ebbe ragione?

Chiudiamo qui, confessando una cosa: poche persone hanno contribuito come Egisto a costruire la grande storia viola. In primis il Marchese Luigi Ridolfi: fondatore, ideatore e primo presidente dell’AC Fiorentina. In secundis il ragionier Raffaele Righetti (nessuna paura, il presidente del Museo Fiorentina è vivo e gode di ottima salute). Poi Rigoletto Fantappiè, anche lui da poco scomparso, l’ultimo testimone della prima (primissima) gara della squadra viola: Le Signe-Fiorentina. Infine, Egisto Pandolfini: una vita per il calcio, una vita per la Fiorentina. Egisto ci lascia alla tenera età di 92 anni, in punta di piedi, com’era abituato a fare. Allo stesso tempo ci lascia la sua eredità, fatta di garbo, modi educati, classe, umanità e tanta tanta competenza. Caro Egisto, ti siamo eternamente grati. Tuo, un tifoso viola.

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