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Nazione svela: “Lavori Franchi in ritardo? Il Comune chiede mutui da 8,5 milioni. Manca il cronoprogramma”

Firenze, Stadio Franchi, 17.09.2025, Fiorentina-Napoli, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Nazione svela: “Lavori Franchi in ritardo? Il Comune chiede mutui da 8,5 milioni. Manca il cronoprogramma”

Redazione

21 Ottobre · 09:19

Aggiornamento: 21 Ottobre 2025 · 09:19

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Il cantiere al Franchi comunque va avanti

«Eppur si muove». La frase fu attribuita a Galileo, intento a dimostrare che la Terra si muove intorno al sole. Una frase emblematica usata ancora oggi per mostrare la realtà dei fatti a chi nega l’evidenza. Nel caso dei lavori allo stadio Franchi, il cantiere si muove sì… ma non proprio al ritmo che vorrebbero i tifosi della Fiorentina. In estate Palazzo Vecchio ha approvato la nuova variante al progetto di riqualificazione che ricalibra i cantieri in modo da rendere compatibili i lavori con le partite della Fiorentina. Ma del cronoprogramma dettagliato con tempi, scadenze e vari step, atteso per la fine di settembre, ancora non c’è traccia. Da Palazzo Vecchio filtra la volontà di condividere il cronoprogramma con la Fiorentina che anzi avrebbe già visionato alcune parti. Intanto però cresce il malumore dei tifosi che a ogni partita in casa non possono far altro che gettare lo sguardo verso la Fiesole e lasciarsi andare a un sospiro pieno d’amarezza. Un malcontento sfociato anche nello striscione che nei giorni scorsi i tifosi della Fiesole hanno mostrato con la solita ironia pungente: «Per la sosta delle Nazionali veniamo tutti a fare da manovali». Tradotto: la pazienza è finita. Un concetto ribadito dal ds Pradè: «Siamo partiti con tre partite fuori casa e abbiamo uno stadio in condizioni pietose».

Il cantiere comunque va avanti. Come si apprende da Palazzo Vecchio, al momento sono in corso di esecuzione i setti in calcestruzzo armato in elevazione di sostegno della nuova curva Fiesole e prosegue il restauro del calcestruzzo dei telai nerviani. È in via di completamento il restauro della Torre di Maratona e sono in corso le opere di demolizione della vecchia palestra per far spazio ai nuovi locali interrati. I gradoni e le strutture metalliche correlate sono invece in fase di realizzazione in stabilimento. Ad andare in pressing della giunta Funaro è Massimo Sabatini, consigliere d’opposizione per la lista Schmidt: «La variante è stata annunciata nel dicembre 2024 – attacca –, è passato quasi un anno e del cronoprogramma ancora non sappiamo niente, serve chiarezza». Sabatini ha in mano il vecchio cronoprogramma e tuona: «Nei piani originari la palificazione della Fiesole doveva essere conclusa a febbraio e il montaggio dei gradoni, operazione che è in corso adesso, era previsto in aprile. Questo significa che la variante comporta un ritardo di otto mesi». Altro tema dibattuto è il verde. «Nell’area di cantiere dietro la Fiesole sono stati abbattuti una decina di alberi – denuncia Sabatini –. E ancora non è finita. Anche i residenti sono preoccupati». Da Palazzo Vecchio fanno sapere che per la nuova copertura Nord è previsto l’abbattimento di 9 alberi, che saranno reintegrati, e il trapianto di 2 più piccoli.

Gli ultimi atti del Comune in tema stadio riguardano i finanziamenti. In un provvedimento di fine settembre Palazzo Vecchio ha chiesto all’istituto per il credito sportivo e culturale un mutuo di 5,4 milioni di euro per il finanziamento della variante al progetto esecutivo. Per ottenere il contributo (sarà erogato in un’unica soluzione al 31 dicembre 2025), il Comune lo scorso 22 settembre ha chiesto al Coni un parere favorevole in linea tecnico-sportiva. In un altro provvedimento, datato primo ottobre, si fa riferimento a un prestito flessibile di 3,3 milioni di euro con Cassa Depositi e Prestiti «per finanziamento di quota parte della variante del progetto esecutivo dell’intervento». Cifre comunque già messe a bilancio e previste nel quadro economico. Il presupposto per attivare i mutui è stato l’approvazione della variante al progetto esecutivo del primo stralcio. La cifra totale dunque non cambia: 151 milioni di euro, 151 milioni di motivi per correre con i lavori. Lo riporta La Nazione.

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