Il punticino fa poca classifica, è vero. Ma di morale ne fa tanto. Altro che. La Fiorentina si rimette in moto a Genova e lo racconta con una partita che lascia intravedere le prime (preziosissime) tracce di una rinascita che Vanoli dovrà materializzare nei prossimi mesi con la salvezza. Passi (piccoli) in avanti ci sono stati. Soprattutto sul piano dell’atteggiamento e del carattere. Quello da ricondurre al gioco? Arriverà ma dopo mesi di buio cosmico, il 2-2 di ieri ha riacceso almeno una mini-luce.
La prima Fiorentina di Vanoli si mette in moto con una mediana dove la regìa è di Nicolussi Caviglia e Sohm si prende la responsabilità di aiutare in modo concreto la manovra d’attacco. Attacco che senza Kean (ko, ma con la squadra a Genova, insieme all’altroinfortunato, Gosens) punta su Piccoli e sulle incursioni di Gud. Il Genoa di De Rossi si mostra concreto e soprattutto incattivito. Ellertsson spinge per innescare Vitinha e Colombo e al quarto d’ora passa con una deviazione di testa di Ostigard che intercetta una punizione di Martin. Difesa viola disattenta. Sembra l’inizio dell’ennesimo calvario, ma 4 minuti dopo, la Fiorentina pareggia con un rigore di Gud, il glaciale, che colpisce la sua ex squadra e non esulta. Rigore giusto per un tocco di mano di Colombo.
Scossone doppio invece in apertura di ripresa, quando il Var evidenzia che in area c’è un fallo di mano di Ranieri. Colombo va sul dischetto, calcia malissimo, e De Gea è attento a ribattere. La Fiorentina respira. I viola provano a fare la voce grossa e Piccoli firma il vantaggio con la sua prima rete in campionato, in viola. Stesso film, anche se a ruoli opposti, con i rossoblù pronti a rispondere subito allo svantaggio: gol di Colombo che calcia da terra sfruttando un batti e ribatti micidiale. Vanoli accende il giro delle sostituzioni. Cambia volto alla squadra e De Gea fa il miracolo in pieno recupero. Il punticino fa poca classifica ma tanto morale. Lo scrive La Nazione.
