Pazienza finita. Eccome. E se il gol di Kean ha permesso alla Fiorentina di riprendere in qualche modo un risultato che sarebbe stato una mazzata nel cammino della squadra (il ko sarebbe stato il quarto consecutivo in quattro partite al Franchi), quello stesso stesso gol, quel rigore che ha sigillato il 2-2 finale, non ha chiuso la contestazione che la curva, insieme a tutto lo stadio, avevano acceso fra la fine del primo tempo, il raddoppio del Bologna e il rischio di aver incassato il terzo gol, quando Dallinga ha sfruttato una posizione di fuorigioco. Tutti, società, allenatore e giocatori, nel mirino e i cori fatti partire dalla Fiesole sono arrivati come messaggi forti e chiari per sottolineare quanto il popolo viola sia in ebollizione, trovandosi a vivere una stagione complicatissima e dai toni drammatici.
«Se andiamo in B vi facciamo un c… così», il coro che ha raccolto subito consensi da tutti i settori del Franchi. Stesso discorso per quel «solo per la maglia» con cui i tifosi della Fiorentina hanno voluto ribadire la loro appartenenza al colore viola, chiedendo ai giocatori di evidenziare sul campo lo stesso concetto. Magari iniziando a giocare meglio, a giocare bene, e portare a casa risultati che fino ad oggi non sono arrivati. Dalla tribuna, dopo il raddoppio del Bologna ecco i primi segnali di distacco da Pioli. Situazione ribadita anche dopo il fischio finale e quindi sul 2-2, quando l’allenatore ha abbandonato la panchina per confrontarsi con l’arbitro e salutare i giocatori. Il credito che la tifoseria concede a Pioli, dopo i 4 punti in 8 partite, comincia ad essere risicato. Situazione, questa, che coinvolge anche il club, (tanti i cori contro Pradè) con lo slogan lanciato dalla curva un attimo dopo la fine della partita: «Società inesistente». Sì, Firenze è davvero in ebollizione. Lo riporta La Nazione.
