«Negli anni ‘70 la rivista scientifica Journal of Finance dimostrava la correlazione delle sconfitte dell’Inghilterra alle qualificazioni mondiali all’impatto negativo sul mercato azionario. Nel piccolo il ragionamento si applica alla Fiorentina» suggerisce il professore di economia dell’impresa dell’Università di Firenze, Francesco Ciampi.
Professore, nel piccolo, come lega la Fiorentina ultima in classifica con il portafoglio dei fiorentini?
«Il fiorentino è talmente legato alla squadra che se dovesse scegliere tra la vittoria della Nazionale al mondiale o il campionato sceglierebbe sempre la Fiorentina campione d’Italia. È vero il coro della Fiesole ‘tutta la settimana penso solo a te’. In numeri, la tifoseria della Fiorentina non è paragonabile a grandi società, anche internazionali, anche se sparsi nel mondo ci sono diversi Viola Club. Il tifo in città è local, organizzato e fedele. Lo stadio mezzo pieno si vedeva anche negli anni della B e della C. Ma studi dimostrano che le sconfitte della squadra per cui si tifa possono impattare sull’umore del tifoso e sulle scelte economiche finanziarie. A me vengono in mente quelle sui consumi non essenziali. Come la rinuncia alla cena al ristorante in più il giorno del ko, la birra con l’amico al pub o la serata in discoteca».
Quindi proviamo a tradurre il concetto in numeri.
«Stime non numeri, con le dovute precisazioni. In caso di non qualificazione alle coppe europee o addirittura di retrocessione una contrazione dell’indotto attorno al mondo Viola oggettivamente ci sarà. Al netto dell’impatto sul bilancio del club, stimerei una contrazione del 30% su mirati settori».
Quali?
«Lo studio tributario Deloitte ha dimostrato che per ogni euro speso dal tifoso in eventi sportivi si genera un indotto (non direttamente collegato all’acquisto del biglietto) pari a un valore aggiunto di 1.5. Ora, siccome la Fiorentina non è un top club come Juve, Inter, Milan o Napoli, quel valore aggiunto sarà chiaramente più basso. Perciò, la spesa turistica legata allo sport a Firenze si aggira sui 40 milioni di euro. Senza coppe o in B potremmo stimare una perdita tra i 10 e 15 milioni. Cifra importante, ma comunque molto bassa rispetto all’indotto totale del turismo in una città d’arte come Firenze».
E i settori che subirebbero il contraccolpo maggiore?
«Firenze subirebbe una minore esposizione mediatica senza manifestazioni Uefa, meno pubblicità. Si spegnerebbero i riflettori del mondo sportivo di un brand super attrattivo per i turisti. Tanti tifosi di squadre europee approfittano di un match di Conference per trattenersi a visitare poi la città. Quindi distinguiamo: il settore alberghiero e turistico ricettivo subirebbe delle perdite se la Fiorentina non disputasse competizioni europee. In campionato, la ristorazione e catering considerando il minor numero di tifosi che dalla mattina alla sera verrebbero qui a seguire la partita».
Certo, un conto è vedere Fiorentina-Juve, un conto Fiorentina-Modena. Contraccolpi anche sui biglietti?
«Sicuramente. A oggi il fatturato annuo si aggira sui 15 milioni. Un calo di presenze sul 15-20% è preventivabile. In B cambierebbe il prezzario dei tagliandi, ma graverebbe più sul bilancio del club che sull’economia della città». Lo riporta La Nazione.
