
I Prandelli padre e figlio saranno su sponde opposte. Il vecchio Cesare allena la Fiorentina, il giovane Nicolò prepara il Bologna e domenica pomeriggio uno contro l’altro, anche se per meno di due ore. Appuntamento familiare fissato verso le 18, non prima. Anche loro però sono stati a lungo insieme. Prima nel quinquennio di Firenze, poi due volte in Nazionale, quando Prandelli senior era commissario tecnico, all’Europeo del 2012 e al Mondiale del 2014. Per quattro mesi hanno diviso anche l’esperienza spagnola col Valencia.
Nicolò ha 36 anni, ha tre figli, la prima si chiama Manuela, in ricordo di sua madre, il secondo Francesco di cinque anni, il terzo, di dieci mesi, Edoardo. Si è laureato in Scienze Motorie e specializzato in Management delle attività motorie e sportive col massimo dei voti. E’ stato al Parma prima che Donadoni lo volesse a Bologna, dove lavora da tre anni, con Pippo Inzaghi e ora con Mihajlovic. Ha un pregio, come suo padre: impossibile non volergli bene, lavora sodo, in silenzio, mai una parola fuori posto, conosce perfettamente la materia, ne è appassionato e studioso, nel Bologna è stimato. Anche per altri aspetti, compreso quello fisico, è spiccicato suo padre. Poca pubblicità, molto calcio. Dalla mattina alla sera. Quando padre e figlio sono insieme, sul divano di casa, è la partita che domina.
Cesare la vede sul piano tecnico, Nicolò su quello fisico e atletico. Sono discussioni vere, accese, approfondite. Nel lavoro partono da presupposti diversi. Nicolò è metodico, analizza i dati, li scompone e li compone, è determinato, si pone degli obiettivi e li raggiunge. Lo riporta il Corriere dello Sport.
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