All’inizio dell’estate la Fiorentina sembrava una delle poche squadre sicure di confermare il proprio allenatore, Raffaele Palladino, fresco di rinnovo fino al 2027. Anche la dirigenza, con in testa Daniele Pradè, era già al lavoro sulla programmazione del mercato insieme al tecnico. Tuttavia, in modo del tutto inatteso, la situazione è cambiata radicalmente: Palladino non sarà più l’allenatore e il club viola si ritrova ora a dover ripartire da zero, in un momento in cui non aveva minimamente previsto un cambio in panchina.
Il problema principale ora è unire due esigenze contrapposte: fare in fretta, perché la stagione incombe, ma senza sbagliare scelta, visto anche il malumore che circola tra i tifosi. La dirigenza sta valutando due strade: puntare su un allenatore esperto, in grado di gestire una situazione complicata, oppure scegliere ancora una volta un giovane emergente per costruire un progetto a lungo termine, come già fatto con Italiano e Palladino. La rosa dei candidati è ampia e sarà scremata rapidamente, anche se al momento manca un vero favorito.
Tra gli esperti, piacciono Marco Baroni (vicino però al Torino), Igor Tudor (possibile futuro tecnico della Juventus al Mondiale per Club) e Stefano Pioli (attualmente legato da un contratto milionario all’Al Nassr). Tra i giovani, i nomi che circolano sono quelli di Gilardino, Aquilani e l’outsider Francesco Farioli, reduce da un’esperienza difficile all’Ajax. Nonostante i tanti nomi in ballo, la situazione è ancora fluida e caotica: tutto è possibile, ma per ora solo ipotesi. Lo scrive il Corriere Fiorentino.