La Fiorentina ha messo in ghiaccio la qualificazione ai gironi di Conference League con un netto 3-0 sul Polissya, rendendo il ritorno a Reggio Emilia poco più che una formalità. L’unica nota stonata della serata è stata l’espulsione di Kean al 44′, colpevole di una reazione scomposta a un fallo antisportivo di Sarapii: gomitata punita dal VAR e dal direttore di gara, che invece ha lasciato impunito il gesto del difensore ucraino. Fino a quel momento, però, l’attaccante viola aveva inciso con la conclusione che aveva portato al vantaggio (trasformato in autogol di Kudryk) e con l’assist per Gosens, autore del raddoppio. Nonostante l’inferiorità numerica, la superiorità tecnica dei viola ha reso il secondo tempo privo di reali preoccupazioni.
Il successo è maturato soprattutto nella prima mezz’ora, quando la squadra di Pioli ha imposto ritmo e qualità con il 3-4-1-2, schema che ha visto Ndour alle spalle della coppia Kean-Gudmundsson. Dopo un’occasione di Pongracic e un paio di accelerazioni devastanti di Dodò, è arrivato il vantaggio grazie alla conclusione da fuori di Kean, trasformata in autogol per la deviazione sfortunata del portiere avversario. Unico brivido il colpo di testa di Filippov neutralizzato da De Gea, poi Gosens ha chiuso di fatto i conti al 32′ con un sinistro potente sotto la traversa. La Fiorentina ha così confermato una netta superiorità tecnica e organizzativa rispetto a un Polissya già rodato ma incapace di tenere il passo.
Nella ripresa, con un uomo in meno, Pioli ha abbassato Ndour a centrocampo e affidato a Gudmundsson il compito di ripartire in velocità. La mossa ha funzionato: dopo oltre venti minuti di gestione senza affanni, proprio un lancio di Ndour ha innescato l’islandese, bravo a bruciare Chobotenko e infilare il tris sotto le gambe di Kudryk. Nel finale, Parisi ha sfiorato il poker e De Gea ha blindato la porta con un altro intervento decisivo. Una vittoria limpida e convincente, che conferma la Fiorentina come protagonista assoluta del doppio confronto e lancia Pioli verso la fase a gironi della Conference. Lo scrive il Corriere dello Sport.