
La prima fase della stagione viola si è conclusa sabato a Moena. Soddisfatti Italiano e lo staff: pochi acciacchi e tanti calciatori cresciuti di condizione. L’analisi della stagione viola, dal punto di vista fisico, la facciamo con Alessandro Ciullini, preparatore atletico con particolare esperienza in ambito calcistico. Ciullini, la sensazione è che la Fiorentina stia già andando forte… «Penso che lo staff abbia individuato come primo obiettivo quello di passare il turno in Conference. Io come preparatore cercherei di avere brillantezza fin dalle prime partite ufficiali. Vuol dire lavorare di più con la palla in spazi brevi, tutto ciò migliora la reattività. Poi c’è la qualità dei calciatori: più è alta e più la palla va veloce».
La Fiorentina ha uno staff numeroso. Fa la differenza? «Tanta. Ognuno è adibito ad un compito ben preciso. Più professionisti ci sono e migliore sarà il lavoro, anche individuale». La squadra oggi parte per la seconda fase della sua estate. Si alza il livello delle gare… «Il percorso scelto è logico. La programmazione ha una crescita, la squadra sarà più pronta fisicamente e tatticamente quando affronterà Galatasaray, Qatar e Betis Siviglia. Certi concetti saranno messi in pratica contro avversari il cui livello rispecchierà quello del campionato o della competizione europea». Meglio il classico ritiro in montagna o le tournée delle grandi squadre? «Allenarsi in montagna o nel proprio centro sportivo è preferibile. Le tournée prevedono viaggi, località calde e amichevoli di alto livello in cui si può prendere anche qualche bastonata. Certe campagne internazionali portano soldi e i tecnici devono sottostare a queste regole».
E poi sarà la volta dell’inizio del campionato. Il caldo sarà un fattore? «Senz’altro, anche se non possiamo sapere come sarà il clima a metà agosto. Non credo possa essere più caldo di adesso, altrimenti sarebbe un problema». Tre mesi di campionato, poi la lunga sosta per il Mondiale. Che succede dal punto di vista fisico? «L’idea diffusa è che ci sia una seconda preparazione stagionale. Dopo una prima fase di scarico si dovrà riorganizzare una serie di lavori che permettano alla squadra di avere brillantezza in vista della seconda fase di stagione. È quella dove si decidono campionati e coppe». I nazionali impegnati al Mondiale come saranno gestiti? «Dipende da quante partite giocheranno. Chi arriva in fondo spenderà tante energie fisiche e psichiche. Quando tornano in Italia avranno bisogno di rigenerarsi. E’ impensabile che vadano subito in campo alla ripresa del campionato. Avranno bisogno di un lavoro specifico». Lo scrive La Nazione.
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