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Braschi si racconta: “La Fiorentina è la mia vita. Sogno la Prima Squadra e un gol contro la Juve al Franchi”

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Braschi si racconta: “La Fiorentina è la mia vita. Sogno la Prima Squadra e un gol contro la Juve al Franchi”

Redazione

16 Novembre · 15:28

Aggiornamento: 16 Novembre 2025 · 15:32

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L'attaccante della Primavera Riccardo Braschi si racconta: identità Viola, ambizioni alte e il desiderio di lasciare il segno

Il bomber della Fiorentina Primavera, Riccardo Braschi, si è raccontato in esclusiva a Radio FirenzeViola. Il classe 2006, nativo di Firenze, quest’anno sta trascinando a suon di gol la Primavera di Daniele Galloppa che vola, capolista in campionato, proprio grazie alle reti del suo bomber. Braschi, che con Palladino anno scorso venne anche convocato un paio di volte in Prima Squadra sia in campionato che in Conference League, senza però mai fare l’esordio ufficiale, è cresciuto molto in questa stagione, siglando già 6 reti e arricchendo il proprio bagaglio calcistico anche con l’esperienza in Youth League.

Le sue parole: “Non posso mai stancarmi di fare gol, è il mio lavoro. Cerco sempre di dare continuità alle prestazione e condirle quando possibile con le reti. Per me incredibile indossare la maglia Viola, perché sono da sempre tifoso. Tutta la mia famiglia è viola, e quindi segnare con questa maglia è un valore aggiunto. Mi ricordo ancora il 4-2 con la Juventus. Ero a casa dei miei nonni. Mi ricordo che il mio babbo mi ha preso e lanciato per aria. Sogno un gol contro la Juventus allo Stadio Franchi”.

Sulla sua esultanza alla Batistuta: “Queste esultanze vengono in modo scherzoso con i compagni. La mitraglia che ho fatto col Frosinone era perché in campo c’era Batignani e io lo chiamo Batigol e l’abbiamo fatta insieme. Non mi sono mai ispirato a nessuno. Guardo un po’ tutti, non ho un idolo di riferimento”.

Sul suo esordio nel mondo del calcio: “Ho iniziato a giocare a 5 anni alla Sestese, poi già da 8 anni ero qua alla Fiorentina. L’obiettivo è sempre stato arrivare qua. Mi sono reso conto che questo sarebbe potuto essere il mio lavoro dall’Under 15 ad esempio. Però da bambino ho sempre desiderato fare questo. Sono versatile, posso fare tutti i ruoli davanti. Da piccolo ho fatto anche l’esterno e il trequartista. Ora centravanti”.

Sui modelli in Prima Squadra: “I modelli di riferimento per me in Prima Squadra sono Ranieri e Mandragora. Sono due leader, Mandragora tra l’altro aiuta tanto i giovani. Mi trovo poi bene con tutti, ho legato con Viti, Fazzini e poi con tutti i più giovani che conosco da una vita”.

Aggiunge: “A livello calcistico tutti gli allenatori mi hanno lasciato qualcosa. Ora sono con Galloppa da tanti anni e mi trovo bene. Poi sicuramente devo dire mio babbo che in questo senso mi sta molto vicino. Era da sempre tifoso della Fiorentina, ha fatto altri sport, ma è un amante del calcio”.

Conclude sull’esperienza di Galloppa con la Prima Squadra: “È stato strano. In mattinata ha fatto la rifinitura con noi. E poi il pomeriggio era in Prima Squadra. Dentro lo spogliatoio abbiamo parlato, eravamo tutti contenti per l’occasione che gli stavano dando. Poi quando è tornato abbiamo scherzato un po’, ma poi lui è sempre stato sul pezzo”. 

 

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