Ospite di A Pranzo con il Pentasport su Radio Bruno, il giornalista Leonardo Bardazzi ha analizzato a fondo il momento della Fiorentina, tra difficoltà, fiducia da ricostruire e la necessità di trovare un’identità chiara.
Le sue dichiarazioni: “Spero che la Nazionale ci restituisca giocatori carichi. Più tornano in palla, più avranno da dare alla Fiorentina. Benissimo la doppietta di Gudmundsson con l’Islanda: i gol aiutano l’autostima e il morale. Quando ci si riunirà in gruppo, serviranno uomini che trascinano. Kean è uno di questi.”
Aggiunge: “Prima di tutto bisogna migliorare in difesa. Non puoi prendere un gol come quello segnato da Soulé. La Fiorentina meritava almeno il pareggio, forse anche la vittoria con qualche episodio favorevole. Prima si ritrova positività, poi il gioco viene da sé. Ora si parla troppo di mercato, di colpe, di chi deve andare via. Ma serve compattezza. Non puoi cambiare modulo ogni settimana, altrimenti comandi sempre tu in base all’avversario e non crei mai un’identità tua. Va bene adattarsi, ma la proiezione deve essere quella di costruire qualcosa di nostro.”
Su Gudmundsson e Dodò: “Albert non è un trequartista, è un solista, un giocatore anarchico. Al Genoa trovava spazi che a Firenze non ha, ma resta uno che sa far male agli avversari. Bisogna crederci. E smettiamola di dire che Dodò tira indietro la gamba: sono accuse gravi. È un ragazzo volenteroso, che sta bene a Firenze. È in difficoltà, ma va aiutato, non attaccato.”
Conclude: “Già non siamo eccezionali tecnicamente, se regaliamo anche uomini per discorsi extra-campo peggioriamo solo la situazione. Il coro Forza ragazzi della Fiesole dopo la Roma dice tutto: serve unità. Solo così la Fiorentina potrà ritrovare se stessa.”
