Armando Frigo fu il secondo calciatore statunitense, dopo Alfonso Negro, a militare nella nostra Serie A con la maglia della Fiorentina. Nato a Clinton, il 5 agosto 1917, arrivò a Firenze dal Vicenza. Il ruolo del giocatore era quello di mediano e con la maglia viola giocò per tre stagioni per il totale di 46 partite e 7 gol fatti in totale.
Frigo si arruolò nel “Regio Esercito” nel 1941, in seguito all’incontro in treno con un reduce mutilato, e seguì la scuola per allievi ufficiali raggiungendo il grado di sottotenente.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 al suo reparto fu ordinato di difendere la strada tra Crkvice e Ledenice; gli italiani, poco meno di 40 uomini, resistettero per un mese, permettendo a gruppi di alpini della Divisione Taurinense e di partigiani slavi di sganciarsi per raggiungere Nikšić. Il 9 ottobre 1943 si arresero ai nazisti per la mancanza di munizioni e viveri. Il giorno successivo i quattro ufficiali presenti (oltre a Frigo, il tenente Pietro Arcuno, il sottotenente Luigi Sedea e un non meglio identificato sottotenente Valentini), che si erano rifiutati di togliere le mostrine nonostante le richieste dei propri uomini, furono sommariamente processati e fucilati. Nel portafoglio di Frigo fu trovata la sua tessera di calciatore della Fiorentina.