Meglio sfruttare questa sosta per curarsi nel migliore dei modi ed è esattamente quello che ha fatto nella settimana appena andata in archivio: prima le terapie, quindi allenamenti personalizzati con carichi via via maggiori con l’obiettivo di cancellare il dolore ed evitare qualsiasi possibile ricaduta. Con un obiettivo, che si può dire centrato: essere in gruppo alla ripresa degli allenamenti.
Una splendida notizia per Vanoli visto che dopo tanto lavoro atletico aumenterà il carico sul piano tattico e potrà farlo contando sul suo bomber. Del resto, Moise, per nulla al mondo si sarebbe perso la gara con la «sua» Juventus. Una partita diversa dalle altre nella quale cercherà in tutti i modi di cambiare verso ad una stagione che per lui, come per tutta la Fiorentina, è partita col piede sbagliato.
Lo dicono i numeri, e andando nel profondo ci si accorge di come a livello individuale sia soprattutto questione di mira e che sbaglia chi pensa che i viola non lo stiano mettendo nelle condizioni di segnare. Con 36 tiri totali infatti, Kean è secondo in serie A alle spalle di Nico Paz (37) ma, di questi, soltanto 10 hanno centrato lo specchio. Non solo. Con 6 grandi opportunità da gol mancate il viola fa peggio soltanto di Orban del Verona (7) così come il suo «shot conversion rate» (tiri convertiti in rete), pari a 5,6, è tra i peggiori del campionato se paragonato agli altri attaccanti.
Il fatto che abbia segnato soltanto 2 gol insomma, di cui uno solo (alla Roma) su azione, non è solo conseguenza delle difficoltà di squadra ma soprattutto di un ritorno all’antico che, per esempio, avevano convinto la Juventus a cederlo. Eppure, si sa, ad un attaccante a volte basta un niente per sbloccarsi. E quale occasione migliore se non quella di vendicarsi (come già fatto nella sfida di andata dell’anno scorso) con chi non ha creduto in lui? Se poi dall’altra parte dovesse esserci Vlahovic (in dubbio) la sfida sarebbe ancora più affascinante. Dare una spallata delle sue al passato, alla crisi, e a tutto quello che non sta funzionando. Moise ha ricaricato le batterie, e non vede l’ora di scaricare sul campo tutta la sua (enorme) energia. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
