L’ultima bozza che il Comune ha presentato alla Fiorentina risale a qualche settimana fa. Per il club viola i documenti sottoposti a settembre erano troppo generici. Insomma, la quadra al momento è lontana. Anche se Palazzo Vecchio non demorde. Bocche cucite alle dichiarazioni del direttore generale viola, che hanno colto di sorpresa. Ma la volontà non cambia. Il piano A per la copertura finanziaria del secondo lotto del restyling prevede il coinvolgimento di Rocco Commisso che metterebbe risorse proprie (almeno 50-60 milioni) in cambio di uno sconto sulla gestione dell’impianto e di un controllo diretto sul cantiere del secondo lotto. La strada resta in salita e i tempi, come ha ribadito anche Ferrari, si assottigliano sempre di più. Ma è comunque la strada principale che Palazzo Vecchio vuole continuare a percorrere. Se però, a questo punto entro dicembre, l’impegno della Fiorentina non si dovesse concretizzare, il Comune ha pronto un piano B, altrettanto articolato. L’opzione prevede che il Franchi venga selezionato dalla Figc tra i cinque impianti che ospiteranno le partite di Euro2032 e possa dunque intercettare i 25 milioni del fondo ministeriale destinato agli stadi di interesse strategico nazionale.
Risorse che comunque non sarebbero a fondo perduto ma arriverebbero sotto forma di prestiti. Per gli altri (almeno) 25 milioni di euro, il Comune sarebbe pronto ad accollarsi un mutuo. E in ultima battuta, per coprire la cifra mancante, potrebbe intervenire anche la Regione. Un gioco complesso di incastri che passa prima di tutto dal cronoprogramma. Senza un piano ben definito la Fiorentina è pronta a defilarsi e anche l’Uefa potrebbe nutrire dubbi. Per questo, nella riunione in programma giovedì a Nyon con i vertici Uefa, la sindaca Funaro si porterà dietro i progettisti di Arup, in modo da chiarire ogni aspetto tecnico. Intanto però città e politica sono in fibrillazione. «Le preoccupazioni espresse dal direttore generale sono legittime e fondate: l’obiettivo del 2029 per il completamento del Franchi appare, allo stato attuale, irraggiungibile – osserva Francesco Casini, consigliere comunale e regionale di Italia Viva – La Fiorentina ha bisogno di garanzie per poter svolgere pienamente la propria parte. Allo stesso tempo il Comune ha il dovere di operare con la massima trasparenza nei confronti della città». Ma ancora il cronoprogramma non c’è. Lo riporta La Nazione.
