Nelle pagine del Corriere Fiorentino troviamo le parole di Ernesto Poesio: “Ma l‘assenza di esternazioni da New York riflette bene quella sensazione di limbo in cui la Fiorentina sembra essere precipitata. Una sorta di grande attesa di tempi migliori, come se fossero in grado da soli di indicare anche l’orizzonte verso cui il club viola è diretto. Ma è invece la gestione dell’emergenza attuale che finirà per definire il futuro della società e della squadra. I primi mesi della stagione, in questo senso, hanno fatto emergere tutte le fragilità di una Fiorentina che si è trovata impreparata ad affrontare le difficoltà.
C’è da sperare quindi che il reset quasi totale (Pioli e Pradè, due dei tre responsabili insieme a Ferrari della costruzione dell’attuale Fiorentina, se ne sono andati) porti da subito i suoi frutti sia in campo che in ottica gennaio quando il club sarà chiamato a risolvere le problematiche tecniche che il mercato estivo ha generato. Molto del peso che grava sui viola dovrà portarlo Paolo Vanoli, chiamato a risolvere una situazione che si è fatta domenica dopo domenica più complicata. Le sue prime parole da allenatore viola sono state votate al pragmatismo con l’intenzione di scuotere una squadra e un ambiente avvitati su se stessi. Giusto che sia così, perché è la mancanza di un’anima di squadra il primo dei nodi da sciogliere. Mettere tutti sullo stesso piano (o come in questo caso sulla stessa nave che imbarca acqua), eliminare gli alibi e spronare chi fino a questo momento ha deluso, sono le basi su cui il nuovo tecnico sta cercando di costruire la sua Fiorentina.
Che dovrà essere più di lotta che di governo nel tentativo di risalire una montagna complicata da scalare. Ma che allo stesso tempo dovrà anche essere consapevole delle proprie qualità che sono superiori a quelle delle concorrenti per la salvezza. Testa da «piccola», ma gambe e piedi da squadra costruita per ben altri obiettivi. La ricerca di questo equilibrio sarà la vera prova per Vanoli. Per poi magari poter pensare anche a un futuro insieme un po’ più lontano del prossimo giugno”.
