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Promettente, moderno e preparato: chi è Daniele Galloppa, il tecnico ad interim della Fiorentina

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Promettente, moderno e preparato: chi è Daniele Galloppa, il tecnico ad interim della Fiorentina

Redazione

5 Novembre · 10:46

Aggiornamento: 5 Novembre 2025 · 11:19

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Galloppa

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Chissà di quanti giocatori si sente dire: “Senza infortuni, chissà dove sarebbe arrivato”. Daniele Galloppa è sicuramente tra questi. Forse non è il nome più ricordato del calcio italiano, ma chi lo ha visto giocare sa che, a suo modo, ha lasciato il segno tra Siena e Parma, mostrando tecnica, intelligenza tattica e grande personalità.

Il suo apice della carriera, però, è durato poco. Guardando la cronologia dei suoi infortuni si capisce il perché: Galloppa si è fermato per quasi due anni tra il 2012 e il 2014, a causa di due gravi rotture del legamento crociato. Dopo il primo stop tornò in campo nel marzo 2013, dopo 35 partite saltate, ma a luglio arrivò una nuova rottura, altre 42 gare ai box. E non era la prima volta: già nell’agosto 2010 si era operato al ginocchio, restando fermo per 137 giorni.

Dopo il fallimento del Parma aveva tentato di ripartire dal Modena, in Serie B, ma il quarto infortunio al crociato nel febbraio 2016 lo costrinse, di fatto, a chiudere la carriera a soli 33 anni.

Centrocampista mancino, molto tecnico, cresciuto nella Roma nello stesso vivaio di De Rossi e Aquilani, fu proprio Alberto De Rossi, padre di Daniele e allora tecnico delle giovanili giallorosse, a spostarlo dal ruolo di terzino a quello di interno di centrocampo. In Serie A, dove in quegli anni giocavano fenomeni come Pirlo, Galloppa riuscì comunque a ritagliarsi spazio, tanto da guadagnarsi due convocazioni in Nazionale con Marcello Lippi nel 2009: due presenze, entrambe da subentrato, contro Irlanda del Nord e Svezia.

Dopo il ritiro nel 2018, aveva già chiaro in mente quale sarebbe stato il suo futuro. “Con tutti quegli infortuni è stata dura, ma la vita mi ha insegnato tanto. Dopo la terza lesione al crociato ho avuto un tracollo mentale, non mi svegliavo più felice. A Modena mi prendevano per pazzo, ma ho resistito fino a 30 anni. Poi ho capito che volevo allenare”, raccontò a Repubblica nel 2024.

Nel 2019 ottenne il patentino UEFA A e iniziò la carriera in panchina, passando per Santarcangelo e Vis Pesaro prima di ricevere la chiamata della Fiorentina, nel pieno del periodo Covid. In quattro anni ha scalato tutte le categorie del settore giovanile, fino alla Primavera, che ha guidato con risultati eccellenti: una Coppa Italia Primavera vinta (2023/24),una finale di Supercoppa e una finale Scudetto disputate ,attualmente secondo posto in classifica nel campionato in corso.

Nel maggio 2024 è stato premiato con il Premio Maestrelli come miglior allenatore dei settori giovanili italiani.

Galloppa è un allenatore moderno, un grande motivatore, capace di tenere la squadra sempre sul pezzo. Le sue formazioni giocano un calcio propositivo e ordinato: predilige il 4-2-3-1, ma non disdegna anche il 3-5-2 o il 3-4-3, adattandosi alle caratteristiche dei suoi giocatori.

Nella sua avventura in Prima Squadra ritroverà anche quattro ragazzi che ha valorizzato nel settore giovanile viola: Kouadio, Fortini, Comuzzo e Martinelli, tutti cresciuti con lui nella Primavera.

Per Galloppa, quella contro il Mainz e probabilmente contro i Genoa, sarà una parentesi temporanea, in attesa che la Fiorentina scelga il nuovo tecnico. Ma per lui resta un traguardo importante: un segnale di fiducia da parte della società e l’occasione per bruciare le tappe, dopo una carriera da giocatore segnata dalle sfortune ma anche da una rinascita da vero uomo di calcio.

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