La Fiorentina ha ipotecato il passaggio ai gironi di Conference League con un secco 3-0 sul Polissya, un risultato che rende il ritorno a Reggio Emilia poco più che una formalità. A decidere la sfida di Presov sono stati l’autorete provocata da Kean dopo pochi minuti, il raddoppio di Gosens al 32′ e la firma di Gudmundsson a metà ripresa. Nel mezzo, una parata strepitosa di De Gea su Filippov ha evitato il pareggio ucraino. L’unica nota negativa della serata è stata l’espulsione di Kean, caduto ingenuamente nella provocazione di Sarapii con una gomitata che gli costerà almeno due turni di squalifica europea.
Nonostante l’inferiorità numerica, la squadra di Pioli ha mantenuto compattezza e idee chiare, passando dal 3-4-1-2 iniziale al 3-5-2 nella ripresa per difendere il vantaggio e ripartire con ordine. Proprio da una di queste ripartenze è nato il gol di Gudmundsson, che ha chiuso la partita e confermato di poter essere uno dei protagonisti della stagione viola. Il Polissya, entrato in campo con la bandiera ucraina in segno di orgoglio, ha pagato la differenza di qualità e di talento, nonostante fosse già alla sua ottava gara ufficiale contro una Fiorentina al debutto.
Pioli ha espresso soddisfazione per la compattezza e la maturità della squadra, sottolineando la crescita di Gudmundsson e l’importanza di questo successo dopo 40 giorni di lavoro. Intanto il club guarda già al campionato, con la trasferta a Cagliari in programma domenica, e al mercato, che ha portato a Firenze Roberto Piccoli, acquistato per 25 milioni più bonus dal Cagliari, il colpo più costoso della gestione Commisso. L’attaccante non sarà disponibile per il ritorno di Conference, ma rappresenta un investimento a lungo termine. Lo scrive Tuttosport.
