Il calcio è fatto anche di grandi ritorni, e quello di Stefano Pioli alla Fiorentina è ormai cosa fatta. Dopo le dimissioni di Raffaele Palladino, i viola hanno deciso di richiamare il tecnico oggi ancora alla guida dell’Al Nassr. E a questo proposito, c’è un dettaglio che sta ritardando l’ufficialità: Pioli deve rimanere in Arabia Saudita fino al 3 luglio per motivi puramente fiscali.
Il motivo dell’attesa
La situazione è chiara: l’intesa tra Stefano Pioli e la Fiorentina è stata raggiunta. Il tecnico ha già dato il suo sì per un contratto triennale da 3 milioni di euro a stagione, una cifra molto inferiore ai 12 milioni che percepisce attualmente all’Al-Nassr.
Il motivo del rinvio della firma è legato, come dicevamo, a questioni fiscali: per mantenere la residenza in Arabia Saudita e beneficiare del regime fiscale agevolato (solo il 2% di tasse), Pioli deve rimanere nel Regno per almeno 183 giorni nel 2025. Rientrando prima del 3 luglio, dovrebbe pagare in Italia le tasse anche sui compensi percepiti in Arabia nella prima metà dell’anno, con una perdita economica di diversi milioni di euro. Una cifra che nemmeno la Fiorentina vuole accollarsi come costo aggiuntivo.
L’esperienza precedente
Il primo periodo di Pioli sulla panchina viola, dal giugno 2017 all’aprile 2019, fu caratterizzato da alti e bassi significativi. Arrivato in un momento di ridimensionamento dopo le cessioni di Bernardeschi, Kalinic e Borja Valero, l’allenatore si trovò a gestire una rosa profondamente rinnovata.
La stagione 2017-18 iniziò malissimo, con soli 7 punti nelle prime 7 giornate, ma il vero spartiacque fu la tragedia del 4 marzo 2018. La morte improvvisa di Davide Astori, capitano nominato dallo stesso Pioli, sconvolse l’ambiente. Fu proprio in quel momento che emerse la grandezza umana del tecnico, capace di guidare squadra e città attraverso il dolore più profondo. Il tatuaggio commemorativo “DA13” sul braccio testimonia ancora oggi quel legame indissolubile che i tifosi non hanno mai dimenticato. Al termine della prima stagione, Pioli chiuse con un ottavo posto, mentre l’annata successiva fu quella delle dimissioni rassegnate ad aprile, dopo la sconfitta interna con il Frosinone.
Gli obiettivi per il 2025-26 e il calciomercato della Fiorentina
La Fiorentina che Pioli ritroverà è completamente diversa da quella lasciata nel 2019. La proprietà Commisso ha investito pesantemente su Viola Park e infrastrutture, creando le basi per un progetto ambizioso e di lungo termine.
Gli obiettivi stagionali dipenderanno anche dal mercato, ma si può dire che l’ambizione sia quella di ritornare in Europa League, dopo diversi anni di Conference League. La dirigenza, dal canto suo, è pronta a supportarlo sul mercato con investimenti mirati per completare una rosa già di buon livello.
Sul piano tattico, Pioli potrebbe portare una rivoluzione importante. L’allenatore ha sempre prediletto il 4-2-3-1 o il 4-3-3, moduli che richiedono alcuni cambiamenti nella rosa attuale e di conseguenza nelle strategie sul mercato estivo. In questo contesto di rinnovamento e ricerca di nuove emozioni, è interessante notare come anche il mondo dell’intrattenimento stia evolvendo, offrendo esperienze sempre più coinvolgenti attraverso i casino online migliori, piattaforme che sanno catturare l’attenzione con la stessa intensità del calcio giocato.
Il ritorno di Pioli alla Fiorentina avrà lo stesso effetto, perché rappresenta molto più di una scelta nostalgica. Abbiamo detto precedentemente che il tecnico ritroverà una squadra molto diversa, ma vale anche il contrario. Perché Pioli, nel frattempo, ha vinto uno scudetto con il Milan da outsider e questo incide, eccome, sulla credibilità di un allenatore già molto valido. Dal 4 luglio, tutto sarà pronto per iniziare una nuova avventura.