Nonostante l’annuncio del rinnovo di contratto, il futuro di Raffaele Palladino resta tutt’altro che scontato. Le sue dichiarazioni dopo l’ennesima prestazione deludente e le parole del direttore sportivo Daniele Pradè sembrano lasciare aperta più di una riflessione in casa Fiorentina:
“Anche quando giocavo, non ho mai dato importanza ai contratti o ai soldi. Vivo questo lavoro 24 ore su 24, lo faccio per me stesso, per i ragazzi, per la società e per chi crede in me. Non sono due o tre anni di contratto a cambiare le cose, per me conta solo ciò che faccio ogni giorno.”
Un messaggio che, dietro la facciata dell’impegno, lascia intravedere una certa distanza tra la firma recente e la convinzione nel progetto futuro. Palladino stesso ammette la delusione per i risultati mancati, pur rivendicando i meriti del percorso fatto: “Capisco l’amarezza dei tifosi, la condividiamo. Per quanto mostrato contro le grandi squadre e per come la squadra è cresciuta, meritavamo di più. Siamo arrivati a tre giornate dalla fine ancora in corsa per la Champions: non è poco, anche se resta l’amaro in bocca.”
L’analisi, lucida e amara, si chiude con un’ammissione: “Amo questi ragazzi, ma se anche oggi non ce l’abbiamo fatta, vuol dire che ci manca ancora qualcosa.”
Il tono, unito al recente intervento di Pradè sulla necessità di “analisi profonde” e sul peso delle occasioni sprecate, conferma che in casa viola nulla è deciso. Il rinnovo c’è, ma il matrimonio tra Palladino e la Fiorentina potrebbe comunque chiudersi a fine stagione.