Fiorentina-Atalanta è una di quelle sfide che – da tempo – raccontano storie mai banali. Incroci di giocatori, tensioni capaci di raggiungere picchi da rissa (vedi Gasperini e Firenze), paragoni più o meno proporzionati fra la struttura, la realizzazione delle squadre e le ambizioni dei due club. Fiorentina-Atalanta andrà in scena oggi, al Franchi, e tutti i fronti di confronto fra viola e nerazzurri torneranno ad accendersi in 90 minuti che valgono molto. Moltissimo. Ci sono protagonisti importante, preziosi e pregiati in campo, vedi la coppia d’attacco della Fiorentina, ovvero Kean e Gud, o la qualità degli atalantini, De Ketelaere e Pasalic. Ci sono personaggi come Palladino e Gasperini (ma blindato in uno skybox a causa della squalifica) che non hanno mai nascosto un feeling che profuma più di rapporto familiare che di scontro fra tesserati al supercorso di Coverciano.
Ci sono poi, infine, e soprattutto tre punti che viola e nerazzurri hanno la voglia e la necessità di strapparsi di mano guardando a quanto il finale di stagione può offrire. Concetto numero uno: l’Atalanta il sogno di lottare per lo scudetto non lo ha ancora (del tutto) fatto evaporare. Ha incassato, è vero, il cazzotto dell’Inter nello scontro diretto, ma forse, proprio per questo, considera la tappa di Firenze, quella fondamentale, e probabilmente l’ultima, per tenere viva l’ambizione di essere la terza (concreta) forza nella battaglia per il tricolore accanto a Inter, appunto, e Napoli.
E la Fiorentina? I viola sì che hanno la necessità di risalire sul treno giusto per tornare nel giro delle squadre destinate a giocare la prossima Europa, magari sul gradino un po’ più pregiato di quello rappresentato dalla Conference. La squadra di Palladino arriva allo scontro di oggi forti di un momento che – prima della sosta per la Nazionali – aveva portato al salto in avanti in coppa con l’eliminazione del Panathinaikos e soprattutto allo show del successone sulla Juventus. Quella Fiorentina, quella appunto del pre-sosta, è stata una squadra capace di gestire un calcio essenziale, convincente e soprattutto pratico in termini di tattica e alla fine di risultato. Il 3-5-2 di Palladino ha aiutato la squadra a sfruttare al meglio le qualità di giocatori come Gosens e Dodo, altrimenti rimasti invischiati e intruppati in moduli meno dinamici per le loro qualità e caratteristiche.
Ed ecco , dunque, quella che potrebbe essere la chiave del match di oggi, ovvero, la corsa e la spinta degli esterni che andrà a scontrarsi con quella del gioco di Gasperini. Un gioco, quello di Gasp, altrettanto offensivo e mosso sul lavoro della velocità dei suoi giocatori. Giocatori capaci di affrontare l’avversario in quell’uno contro uno che poi è uno degli stemmi (vincenti) dell’Atalanta. La Fiorentina, dunque, farà la partita. La farà come è stato con la Juventus ma anche con le grandi che al Franchi sono andate ko (vedi Inter, Lazio e Roma). Giocare, aggredire, pressare: così faranno i viola e così farà anche l’Atalanta. Un altro modo, questo, per ribadire il concetto che Fiorentina-Atalanta sarà una partita tutta da vivere. Lo scrive La Nazione.