Se ne sono andati quasi tutti, sette titolari, i leader del vecchio spogliatoio, gli uomini che si erano legati prima a Montella e poi a Paulo Sousa. Una rivoluzione senza precedenti. E al di là dell’Inter, stasera a San Siro, una montagna impervia da scalare, è lecito chiedersi che squadra è questa Fiorentina, rivoluzionata e ringiovanita da Pantaleo Corvino con la benedizione dei fratelli Della Valle. Non è un caso che il contratto del direttore generale sia stato allungato proprio quando il mercato (in entrata) è arrivato agli sgoccioli. Ora però si gioca. E il campo non fa sconti. La Viola ha perso in qualità e esperienza, ma ha caratteristiche che possono affascinare Firenze e la sua gente: giovane, la più giovane della serie A, sbarazzina, motivata, entusiasta. Quest’anno il manifesto è l’unità di intenti. Tutti remano dalla stessa parte: Corvino, Antognoni, Pioli, gli stessi giocatori. Un’asse forte che servirà nei momenti duri.
Corriere fiorentino