Odile Decq sarà il presidente di commissione che dovrà valutare il progetto di ristrutturazione del Franchi. La Repubblica nell’edizione odierna tratta l’argomento con un intervista a colui che deciderà le sorti del progetto di restyling del Franchi.
Decq si dichiara orgogliosa del suo incarico vista l’importanza dello stadio per la città di Firenze, che la affascina da sempre. Entro settembre verranno scelti i competitori, entro febbraio la valutazione finale. Il concetto-chiave, prosegue Decq, sarà “rinnovare, non demolire“, per via dello spirito di innovazione insito nell’opera risalente al secolo scorso
“Uno stadio urbano, dentro la città, ridefinisce l’aspetto del quartiere. Nel caso di Firenze lo stadio ha ridefinito Campo di Marte. La sua trasformazione dovrà tenere conto di tutto questo, ridefinendo di nuovo il quartiere”, dice l’architetto francese, sollecitata sul paragone tra uno stadio cittadino e i moderni impianti di baseball americani, situati in vaste zone rurali. Decq non segue il calcio, ma afferma che questo non ha importanza. E’ come se fosse necessario essere un medico per costruire un ospedale. “Non ci sono fiorentini in commissione? Potremo essere tutti più obiettivi. Non credo che io, co Parigi, riuscirei ad esserlo”. Il progetto vincente guarderà alla storia, ma senza nostalgia