Quello che pareva il vero punto debole della squadra si è trasformato nelle ultime settimane in un segreto determinante per il successo attuale. Una tenuta difensiva che rappresenta forse il principale vanto di Raffaele Palladino insieme alla gestione del gruppo perché, da sempre, nel calcio si tende a valutare la capacità di incidere di un allenatore con i miglioramenti là dietro. E così dopo la raffica di reti realizzate tra Lecce e Roma, la squadra è diventata a trazione posteriore nelle ultime due trasferte dove sono bastati due centri di Gosens e Kean per consegnare a Firenze sei punti. Un caso da studiare quello viola: i due centrali, Ranieri e Comuzzo, dovevano essere sulla carta le alternative a Pongracic e Quarta. Il primo, pezzo pregiato (e costoso) del recente mercato estivo sparito dai radar da metà settembre per un problemino muscolare divenuto evidentemente poi “problemone”.
Se non altro il croato è finalmente a un passo dal rientro dopo il test disputato nella Primavera della Fiorentina e verrà convocato da Palladino prima della sosta delle Nazionali della prossima settimana. Il secondo, Quarta, tra i migliori in assoluto dell’ultima stagione e fresco di rinnovo contrattuale tanto desiderato, al momento ricopre il ruolo di alternativa extra lusso alla coppia sopra citata. I terzini poi sono quasi delle ali. Dodo ama attaccare ma difendere lo esalta almeno quanto crossare: le sue gare sono un mix di maratone e sprint. Gosens è arrivato per fare il quinto a sinistra, vestito perfetto per le sue caratteristiche. Ed invece, per il bene supremo di squadra, fa il quarto donando fisicità e capacità aerea al reparto frenando un po’ le scorribande.
Quando il club spiegava che la porta non si dimentica, un po’ come andare in bici, non tutti credevano fosse realmente così. Invece David De Gea si sta confermando un’autentica leggenda tra quell’aria un po’ naif come a dire ” tanto ti prendo anche questa” e la reattività che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera. I miracoli con Lazio, Milan (compresi i due rigori parati), Roma (punizione di Dybala) e Genoa (Vasquez ancora non ci crede) sono poster attaccati alle pareti dei tifosi viola. E così Gila, Pulisic e Kone possono mettere nel curriculum di essere stati i soli in grado di battere lo spagnolo durante questo periodo di grazia. Lo scrive Repubblica.