“La Fiorentina non vuole venderlo e non capiamo perché, dal momento che abbiamo chiesto la cessione”, così ha affermato Dejan Joksimovic, agente di Badelj, lo scorso 12 agosto. “Sarò chiaro: non abbiamo nessuna intenzione di rinnovare il contratto con i viola, per cui Badelj, o al termine di quest’anno, o tra due, se ne andrà da Firenze”, aveva ribadito poche settimane dopo. Frasi imperdonabili che, però, sono state offuscate dalla frenesia degli ultimi giorni di mercato, tra una notizia di un possibile acquisto di Jovetic e l’attesa degli ultimi rinforzi.
Se l’è cavata in modo piuttosto elegante, dunque, il procuratore del centrocampista croato, che oggi continua a giocare nella Fiorentina come titolare. Proprio così, Badelj è uno dei giocatori con più minuti in campo fino ad oggi con la maglia viola, ed è anche uno di quelli che sta rendendo meno. Pochi alti e molti bassi per lui, tuttavia nessuno ha ancora osato rimproverarlo.
Questa mattina, intanto, il Milan è tornato all’assalto di Badelj, Montella infatti lo vorrebbe con sé per sostituire il lungodegente Montolivo. O meglio. Il primo a spingerlo verso il capoluogo lombardo è il suo procuratore, dopo aver cercato in ogni modo di portarcelo già durante la scorsa estate.
Ebbene, la domanda che ci poniamo oggi è la seguente: perché farsi trattare così? Un comportamento del genere in altri tempi sarebbe stato punito da una valanga di fischi del pubblico, anche perché, ribadiamo, Badelj recentemente sta offrendo prestazioni tutt’altro che eccellenti.
Domenica prossima al Franchi arriverà l’Atalanta ed i tre punti sono obbligatori. La squadra deve mostrare il suo carattere e premiare i tanti tifosi che accorreranno allo stadio a sostenerla. Nessuna scusa, questa volta la Fiorentina può solo vincere.
Concentrazione e cattiveria agonistica, questo si chiede ai viola, in modo particolare ai veterani. Borja Valero, Ilicic, Gonzalo e Badelj, sì, soprattutto Badelj, perché la Fiorentina non merita frasi come quelle pronunciate dal suo agente e non merita neanche giocatori che non credono veramente nella causa.
Tommaso Fragassi