
Paga il peso di un gesto inaccettabile, tanto diffuso quanto incomprensibile, Graziano Pellè getta alle ortiche la possibilità concessa dal ct Giampiero Ventura di prendere parte al doppio turno di qualificazione che ha visto l’Italia impegnata ieri sera contro la Spagna e prossimamente contro la Macedonia. Occasione questa che, senza esagerare, non può considerarsi come un vero e proprio regalo, ma come una gentile concessione si, visto che l’attaccante pugliese, dopo le brillanti prestazioni che gli hanno permesso di conquistarsi la convocazione prima e una maglia da titolare poi nella fortunata spedizione francese di Euro 2016, è, come si poteva prevedere, lentamente sparito dai radar dopo aver accettato, e come dargli torto, il milionario trasferimento in Cina.
Poi arriva la sfida contro la Spagna, la prestazione incolore, la sostituzione, la mancata stretta di mano al mister e le scuse, discutibili ma perlomeno puntuali. Notizie che si susseguono e la decisone finale di Ventura che, sia per salvaguardare l’integrità dello spogliatoio, compito arduo se si succede ad un sergente di ferro come Antonio Conte, sia per ribadire la sua autorità, decide di rimandare a casa l’attaccante, che quindi non partirà per la trasferta in Macedonia. Vedremo se il 9 azzurro riuscirà a riconquistarsi la fiducia del neo ct, sia sul piano tecnico ma soprattutto su quello morale, o se questo sia stato solo il primo passo del lento declino di un giocatore che, a soli 31 anni, avrebbe ancora tanto da dare.