I numeri non mentono. E i quattro pareggi e le cinque sconfitte — peggior partenza viola della storia, visto che mai il club non aveva mai neppure vinto una volta nelle prime 9 giornate di campionato — sono una conseguenza fedele delle criticità accumulate, a partire dalla fase di non possesso. La Fiorentina ha eguagliato il dato del 2020-21 con 15 reti subite: per ritrovare un passivo peggiore (19 reti) si deve arrivare alla squadra di Roberto Mancini del 2001-02.
Per quanto riguarda la differenza reti (attualmente) la stagione di riferimento è invece la 1977-78, quando la squadra di Carlo Mazzone (capace di salvarsi, ma soltanto all’ultima giornata e grazie a un gol dell’interista Scanziani che condannò il Foggia alla serie B al posto dei viola) fece registrare un desolante -9. La Fiorentina è oltre la metà della graduatoria per tiri concessi (115) e sul podio delle peggiori per tiri in porta subiti (45), con De Gea tra i più impegnati per parate sui tiri negli ultimi 16 metri (21). Se la fase difensiva piange, quella offensiva certo non ride. La Fiorentina è 12esima per tiri totali, 18esima per tiri in porta (24) e addirittura nel rapporto tra tiri in porta e conclusioni totali (19,2%).
Sui singoli, invece, significative le differenze tra Kean e Gudmundsson: l’azzurro è primo in campionato per tiri tentati (30, di cui 8 in porta), mentre l’islandese ha all’attivo un solo tiro in porta, ovvero il calcio di rigore calciato e realizzato contro il Bologna. Fiorentina 17esima per passaggi tentati e riusciti nell’ultimo terzo di campo.
Dopo 9 giornate la squadra ha siglato solo 7 gol, come nel 2022-23: per trovare un dato inferiore si deve guardare ai 5 raccolti nella stagione 1986-87. Sulla strada viola arriva adesso il Lecce: al netto di una certa sterilità offensiva, i giallorossi di Di Francesco hanno subito appena 4 gol nelle ultime 4 partite, lasciando al Napoli tre tiri in porta. Le parole d’ordine in casa viola non possono che essere solidità e cinismo. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
