La Fiorentina raggiunge per il terzo anno consecutivo la semifinale di Conference League, stavolta sotto la guida di Raffaele Palladino, succeduto a Vincenzo Italiano. Un traguardo importante per il tecnico esordiente e per una squadra che dimostra continuità europea, anche se il percorso per arrivarci è stato tutt’altro che lineare. I protagonisti assoluti sono stati Kean, autore del gol del pareggio e al suo 26° centro stagionale, Mandragora con una rete e un assist, e De Gea, decisivo con una parata cruciale nel primo tempo. Dopo aver chiuso la prima frazione in vantaggio, la Fiorentina è crollata nella ripresa, lasciando spazio al Celje che ha addirittura ribaltato il punteggio. Solo un lampo di Kean ha evitato i supplementari e tenuto vivi i sogni viola.
La gara è partita con buoni spunti ma anche tante imprecisioni. Palladino ha schierato la formazione titolare chiedendo un avvio deciso, ma il ritmo è stato altalenante. Il Celje, con un 3-4-3 poco compatto, ha concesso diverse occasioni nei primi minuti, ma ha anche trovato spazi per colpire in contropiede. La Fiorentina ha faticato nell’impostazione e si è salvata grazie a un attento De Gea. Il gol del vantaggio, arrivato al 37′ con un inserimento di Mandragora su assist di Pongracic, sembrava poter mettere la partita in discesa, ma l’illusione è durata poco.
Nel secondo tempo, infatti, la Fiorentina è calata vistosamente e ha concesso troppo. Parisi e Comuzzo hanno dormito sulla rete del pareggio di Matko, e poi è stato Nemanic a punire un’altra disattenzione. A rimettere le cose a posto ci ha pensato Mandragora con un lancio perfetto per Kean, che ha trovato il 2-2 tra le proteste per un presunto fuorigioco. Dopo il check del Var, l’esplosione del Franchi. Da lì in poi, la squadra si è chiusa a protezione del risultato, respingendo l’assalto sloveno. Obiettivo raggiunto, ma con tanta sofferenza. Lo scrive il Corriere dello Sport.