Nell’imbarazzo di una situazione surreale e senza precedenti nella sua storia, la Fiorentina ieri pomeriggio ha iniziato a preparare mentalmente la trasferta di giovedì a Magonza. Gara non facile per una miriade di motivi: la sede vacante sulla panchina viola non aiuta (ieri la seduta di scarico – tra palestra e poco campo – è stata diretta da Pioli e dal suo staff ma è quasi scontato che il tecnico di Parma non sarà in panchina in Conference) così come lo stato psicologico della squadra, che ha passato l’intera mattinata nel padiglione a lei dedicato a confrontarsi su quanto fin qui fatto in campionato. Una sorta di team building che, nell’immediato, dovrebbe portare la squadra ad una sorta di «autogestione», nell’attesa che si consumi lo strappo definitivo con l’attuale tecnico e che venga nominato il suo successore. Per la gara in Germania, che la Fiorentina continuerà a preparare con una seduta vera e propria nella tarda mattinata di oggi (ma chi dirigerà l’allenamento?), resta in sospeso quella che potrà essere la formazione di partenza: l’idea, come già accaduto nelle prime due giornate della fase campionato, è quella di affidarsi a un robusto turnover ma è chiaro che la totale assenza di certezze su chi siederà sulla panchina viola rende tutto quanto mai nebuloso. Ecco perché il sentore è che – con un allenatore esautorato informalmente dalla società e la tempesta di idee dell’area tecnica che ancora non ha partorito un sostituto in carne ed ossa – poi sia la squadra stessa a decidere chi dovrà andare in campo, con i cosiddetti «senatori» (De Gea, Dzeko ma anche l’infortunato Gosens) che potrebbero prendersi la briga di stilare l’undici di partenza anti-Mainz, formazione che al pari della Fiorentina vive uno dei peggiori momenti della sua storia recente (i tedeschi sono penultimi con 5 punti dopo nove turni di campionato). Esclusa l’idea che possa essere Galloppa a gestire la squadra ad interim.
Venendo ai temi di campo veri e propri, gli unici due giocatori che sono certi di dare forfait per la gara di giovedì sono Gudmundsson e lo stesso Gosens: il fantasista islandese, come era già stato messo in preventivo, è voltato in patria dove domani presso il tribunale di Reykjavík si sottoporrà al processo di secondo grado che da oltre un anno lo vede coinvolto con un’accusa di cattiva condotta sessuale (in primo grado, nell’ottobre 2024, era stato assolto): il numero 10 dovrebbe tornare a disposizione in tempo per la sfida di domenica a Genova contro la sua ex squadra. Out anche il terzino, che a causa di una lesione di primo grado al retto femorale della coscia sinistra salterà le prossime due gare tra Conference e campionato e conta di tornare a disposizione dopo la sosta per la sfida contro la Juve. A Magonza, dunque, potrebbero rivedersi Viti in difesa, Sohm a centrocampo, Fortini e Parisi sugli esterni e Piccoli in attacco. Ma, visto il momento mai così delicato e confusionario, della partita di giovedì in casa viola importa davvero il giusto. Lo scrive La Nazione.
