Ci sono stati confronti interni nel gruppo. Ci sono stati punti e spunti di riflessione fra l’allenatore, la società, la squadra, ma il risultato di tutto questo, adesso, deve e dovrà arrivare dal campo. Pioli conosce Milano e il Milan. Allegri è un motivatore senza rivali. Il lavoro degli allenatori, dunque, potrebbe essere la vera chiave del match.
Un duello a distanza che per il tecnico viola ha un peso specifico essenziale. Probabilmente definitivo per guardare ai prossimi impegni e convincere tutto e tutti che la scelta di puntare su di lui era la scelta migliore da fare in un’estate in cui la Fiorentina aveva deciso di voltare pagina rispetto al recente passato.
L’atteggiamento tattico. La Fiorentina dovrà essere la… Fiorentina. E in che senso è presto detto: gioco sulle corsie esterne che abbia una continuità e un’aggressività in grado di recuperare e rubare metri all’avversario. Mediana e difesa attente a interagire anche per non dare ossigeno alla qualità di giocatori come Modric, attacco che – chiunque sia chiamato a mettersi la maglia da titolare – dovrà correggere quello score per niente invidiabile che e che vede le punte viola praticamente a secco. La Fiorentina dovrà fare tutto questo per rimettere in moto la sua stagione è programmarsi un futuro che sia di riscatto e non di decisioni (sicuramente traumatiche) da prendere. Lo riporta La Nazione.
