La stagione 2024-25 si è chiusa con un momento simbolico e personale per Pietro Comuzzo, giovane difensore della Fiorentina nato nel 2005 a San Daniele del Friuli, a pochi chilometri da Udine, dove ha segnato il suo primo gol da professionista. Un colpo di tacco spettacolare su assist di Richardson, in una gara importante e carica di significato: non solo un gesto tecnico raffinato e inatteso da parte di un centrale difensivo, ma anche il coronamento di un anno straordinario per il ragazzo friulano, cresciuto nel vivaio gigliato.
Comuzzo, dopo alcuni minuti sporadici sotto la gestione Italiano, ha vissuto un’esplosione sotto la guida di Raffaele Palladino, guadagnandosi titolarità, convocazione in Nazionale e un rinnovo di contratto fino al 2029. Nonostante l’arrivo di Pablo Marí a gennaio e un conseguente calo del minutaggio in campionato, Comuzzo ha avuto un ruolo da protagonista in Conference League, giocando sempre nelle fasi a eliminazione diretta grazie all’esclusione del compagno spagnolo dalla lista UEFA.
Il rinnovo contrattuale è stato accolto dal giocatore come un punto di partenza e non d’arrivo, ma è probabile che il suo nome circoli già nei radar di altri club. Giovane, talentuoso e con caratteristiche difensive rare nel panorama italiano, Comuzzo è una risorsa preziosa che la Fiorentina dovrà saper valorizzare e proteggere nel prossimo mercato. Intanto, si attende il suo possibile debutto con la Nazionale maggiore di Spalletti, già nei match di giugno contro Norvegia e Moldavia: un ulteriore passo verso la consacrazione di un predestinato. Lo scrive il Corriere Fiorentino.