
Digos è al lavoro, sulle immagini del settore “Maratona“ dello stadio Artemio Franchi dove sabato sera, durante Fiorentina-Inter, si sono registrate zuffe tra tifosi viola e nerazzurri, che stavano assistendo alla partita nel medesimo settore. In particolare un episodio, rilanciato da siti e social – quest’ultimi di fede interista – è sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. Si tratta di un momento in cui, secondo le prime ma non puntualissime ricostruzioni, un tifoso nerazzurro (con indosso la maglia con il nome del calciatore Di Marco) sarebbe stato affrontato da tifosi viola dopo l’esultanza per il gol nel recupero che ha regalato i tre punti alla formazione di Simone Inzaghi. «Potrebbe scattare il daspo se c’è un elemento di violenza», specifica una fonte investigativa. Tradotto: se l’episodio fosse rimasto confinato nelle urla e nell’insulto, salvo querele degli interessati, difficilmente potrebbero scattare provvedimenti della questura. E del resto, di scaramucce rimaste solo verbali, ce ne sono state tante, sabato sera al Franchi.
Lo stadio era strapieno, e ad esaurire la tribuna coperta, la maratona e perfino la curva Ferrovia hanno contribuito anche i tifosi ospiti. Non tutti, infatti, hanno scelto il “formaggino“ per seguire i propri beniamini. Anzi, il settore ospiti presentava ampie macchie di posti vuoti. Non c’erano limitazioni di sorta nella vendita dei biglietti e comunque l’Inter vanta tifosi anche in città, nell’hinterland e nel resto della Toscana: la partita a Firenze è per molti l’occasione per vedere la propria squadra da vicino senza fare troppi chilometri. E così è stato anche stavolta. Solo che la convivenza fra supporter opposti non è sempre facile.
E così, ad ogni gol – e sabato sera in totale ce ne sono stati ben sette -, non è mancata l’occasione per apostrofarsi reciprocamente. Il rocambolesco 4-3, con gran parte degli spettatori neanche più seduti al proprio posto, ha creato ulteriore scompiglio e in più punti dello stadio si sono moltiplicate le scaramucce. Inutile dire che in un contesto di sport, in una partita dove sono presenti anche famiglie e bambine, non dovrebbe accadere, ma la convivenza fra tifoserie opposto, gomito a gomito, è rischiosa in qualsiasi contesto. Va detto anche che non si sono registrati episodi fuori dallo stadio.
Tra Fiorentina e Inter c’è il recente precedente dei daspo – venti per parte – per gli scontri avvenuti in piazza Alberti mesi fa. E in generale, sul clima del tifo organizzato, hanno influito anche alcune vicissitudini interne alle due tifoserie. Quella interista è in contestazione con la propria società. Quella viola, che ha colorato la Fiesole con una coreografia ispirata all’assedio delle truppe di Carlo V del 1529, è invece mobilitata contro l’autorità giudiziaria che ha recentemente notificato circa 25 provvedimenti ad altrettanti tifosi che, secondo le accuse, avrebbero dato vita a una sorta di “caccia all’avversario“ in occasione di Fiorentina-Lazio dello scorso campionato. Qualche ultrà è stato raggiunto dal procedimento amministrativo, ma un cospicuo gruppo anche dall’accusa, di carattere penale, di radunata sediziosa. La curva, dopo aver diramato un comunicato nelle ore antecedenti alla partita, ha risposto con uno striscione: «Curva Fiesole, adunata sediziosa dal 1973». Lo scrive La Nazione.
Il solito Massimo Mauro: “Non c’è il rigore per la Fiorentina e non c’è nemmeno quello per l’Inter”