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Zironelli: “Italiano perfetto per Firenze. Borgonovo e Dunga due campioni dei miei anni”
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Zironelli: “Italiano perfetto per Firenze. Borgonovo e Dunga due campioni dei miei anni”

Marco Collini

18 Ottobre · 10:34

Aggiornamento: 18 Ottobre 2021 · 10:34

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Mauro Zironelli tecnico del Lecco

Parlando del prossimo match di campionato fra Venezia e Fiorentina, Labaroviola ha contattato in esclusiva Mauro Zironelli, doppio ex ed attuale tecnico del Lecco.

Buongiorno Mauro, lunedì sera si affrontano due club molto importanti per la tua carriera..come la vedi?

“Hanno entrambe due allenatori preparatissimi, li ho incontrati e conosciuti in serie D anni fa. Il Venezia ha molti stranieri, sedici su ventuno, questo implica un po’ di tempo in più nel memorizzare il nuovo campionato.

Italiano dal canto suo è partito benissimo, il viola sembra calzare a pennello ai suoi metodi di gioco”.

A Firenze hai esordito in A, che ricordi hai di quell’esperienza?

“Grande annata, arrivai diciottenne dal Vicenza e mi trovai a giocare in Coppa Uefa. In finale tra l’altro, ebbi l’occasione di segnare al ritorno, peccato che come finì lo sappiamo tutti. Fu un anno a saliscendi, grandi notti europee e salvezza risicata in serie A. Comunque nonostante gli infortuni e le operazioni (5 interventi in otto anni..ndr), mi ritengo soddisfatto di quanto fatto vedere in carriera”.

Poi tornasti anche l’anno della B dove eravate uno schiacciasassi..

“Ma non fu tutto facile come può sembrare, quell’anno Batistuta era tormentato dalla pubalgia, furono i giovani come Robbiati, Banchelli e Toldo a far vincere il campionato.

Per non parlare di Effemberg..

Stefan Effenberg

Effemberg è stato il più forte centrocampista con cui hai giocato?

“Stefan aveva qualità uniche, mi ricordo che Ranieri lo punzecchiava dicendogli che avrebbe potuto vincere il Pallone d’oro se solo avesse voluto, solo che non aveva la giusta voglia. Poi dopo i trent’anni maturando riuscì a vincere la Champions nel Bayern.Il migliore con cui ho giocato in mediana fu Carlos Dunga. Grande personalità e dinamismo. Lo ritrovai nel 93′ a Pescara, dove fu ingaggiato dopo essere stato fuori rosa quattro mesi a Firenze. Mi disse un giorno: ‘Ziro, fra due anni vinco il Mondiale’. Per poco non mi misi a ridere, credevo fosse a fine carriera..

ebbene due anni dopo alzò la Coppa del Mondo da capitano.

Quell’anno con noi al Pescara c’era anche Borgonovo, eravamo un bel gruppo di ex viola”

Hai un aneddoto divertente riguardo Stefano?

“Certamente, lui era già un campione affermato ed io un ragazzino. Viveva a Pescara con la famiglia ed i figli, così nel fine settimana dopo la partita io dovendo tornare a casa linea vicentino, lui si offrì di prestarmi la sua auto. Aveva una splendida Mercedes, io mi sentivo al settimo cielo a guidare tale automobile.

Questo era Stefano, un campione ma soprattutto una persona umile, uno che per un amico si faceva in quattro”.

Marco Collini

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