Il c.t. azzurro Ventura l’incrocio con la Germania l’avrebbe volentieri scansato. Per lui il Gran Gala di martedì sera a San Siro non è la rivincita del maledetto quarto di finale all’Europeo, ma una complicazione sulla strada del rinnovamento. «Avevo detto che sarebbe stato meglio una partita meno impegnativa. Però cerchiamo di farci trovare pronti. Italia-Germania non ha bisogno di particolari stimoli. Avrei voluto uno o due giorni in più per preparare la partita. Ventiquattrore sono poche per pensare di affrontare preparati i campioni del mondo. Il vero problema è capire cosa ci dirà questa partita. So che il risultato è decisivo però nelle mie valutazioni contano anche spirito, interpretazione e lettura delle situazioni tattiche: mi aspetto dei passi in avanti dal gruppo. Non ho paura di prendere una batosta. Il vero problema è un altro: ho iniziato un percorso nuovo (il 4-2-4) e la sfida di Vaduz ha detto che possiamo provarci con avversari più forti. Ma serve il tempo per provare. Ecco perché contro la Germania cambierò qualcosa».
L’Italia affronterà i tedeschi con il 3-4-3, anche se decisivo sarà l’ultimo allenamento. La difesa sarà a tre con Rugani-Bonucci-Romagnoli, in attacco, per ammissione dello stesso Ventura, giocherà Belotti. Probabile la coppia Verratti-Parolo in mezzo al campo, mentre se non recupera l’acciaccato Candreva è pronto Bernardeschi. Serve pazienza e prudenza, secondo il c.t. Soprattutto serve tempo. «La prima partita l’ho giocata contro la Francia 48 ore dopo aver conosciuto i giocatori. Abbiamo perso 3-1 e qualcuno ha parlato di disastro. Io penso a tutelare i giovani e non a buttarli nella mischia senza rete. Non mi piace come funziona, ma il sistema è così e non si potrà mai cambiare. Basta pensare a Romagnoli. Mi hanno chiesto prima se farlo esordire con la Spagna non fosse stata una follia. Se avesse sbagliato quella partita ora non avrebbe queste sicurezze. Le cose non vengono per caso: i giovani vanno messi nella condizione migliore per farli esplodere. Dobbiamo difendere questo capitale, che è la cosa migliore che abbiamo». Ventura dice di non aver rimpianti «ma capisco sempre più i miei predecessori a cui mancava il campo».
Soprattutto è già all’opera nel tentativo di anticipare l’inizio del prossimo campionato in modo da poter affrontare la decisiva trasferta in Spagna con la squadra in condizione. «Due domeniche ci sono state concesse, ma egoisticamente non sono molte. Con la Francia la differenza di gamba è stata notevole. Io ne ho chieste tre e mi hanno risposto che sono matto…», dice scherzando. Poi, tornando serio: «Giocare il 13 agosto sarebbe importante. Lo abbiamo chiesto ma non succederà. Quando ero dall’altra parte della barricata non avevo ben chiare le difficoltà. Sinora ho trovato grande disponibilità sia da parte degli allenatori che dei presidenti. Il tempo però non c’è. Anticipare il più possibile sarebbe non solo opportuno, ma necessario». Ormai però è quasi tutto deciso: la prossima serie A inizierà il 20 agosto con buona pace del c.t.
Intanto però, per Ventura, arriva anche una brutta notizia dal ritiro della Nazionale:
Corriere.it