Già il nome della casa d’aste, Bolaffi, basta per capire che parliamo di una vendita epocale. E infatti è la prima volta che la ’bibbia’ dei collezionisti si cimenta con le figurine. Materia serissima nella sua leggerezza, perché su quelle piccole immagini da appiccicare su un album in realtà è rimasto attaccato un pezzetto del cuore di qualsiasi italiano, almeno dei maschietti appassionati di sport. Come la prima fidanzatina, ognuno di noi ha la sua figurina indimenticabile, e senza scomodare Proust e la sua madeleine, è comunque vero che basta un’occhiata alle ‘fifi’ per ritrovarsi a naufragare emotivamente nella nostalgia di un tempo in cui tutti eravamo più giovani, più ingenui, sicuramente più puri.
L’asta online del 12 maggio promette di essere un momento storico, almeno nell’universo parallelo dei collezionisti. I pezzi sono rari e pregiatissimi, oltre 200 lotti, eppure non è, almeno in partenza, un gioco per milionari in euro: alcune figurine partono da una base d’asta di 50 euro, fino al massimo di 5.000 euro per un’immagine di Senna.
Il nome che rappresenta le figurine sportive nel mondo, Panini, la fa da padrone occupando più del 70% del catalogo. Ma ci sono anche altri marchi italiani, oggi quasi tutti scomparsi, con alcune chicche che nascondono l’elogio dell’imperfezione. Perché come sanno benissimo i collezionisti professionisti, spesso i pezzi più pregiati sono quelli che nascono da un errore. Al quale magari è stato rimediato in fretta, ma non abbastanza.
In termini puramente economici, almeno alla partenza delle offerte on line, Ayrton Senna occupa da solo tutto il podio: la sua figurina Panini della collezione ’Scratch’n’play’ nel suo anno da ‘rookie’, da debuttante con la Toleman nel 1984, parte da un minimo di cinquemila euro.
Un’altra versione della stessa immagine serigrafata su plastica parte da duemila, e millecinquecento euro minimo costerà la figurina della monoposto del campione brasiliano. Come un’immagine di Pelè stampata dall’editore Baggioli per il campionato di calcio del ‘65-’66. Ma queste sono figurine venute bene. Da mille euro si partirà per la versione sbagliata di Roby Baggio con la maglia della Fiorentina: nella prima tiratura stampata dalla Edis, campionato 1985, il Divin Codino reca il nome di Paolo Monelli, suo ’compagno’ nella figurina doppia, sotto cui invece c’è scritto Baggio.
Le figurine da rookie sono considerate qualcosa di unico, soprattutto negli Stati Uniti per i campioni del baseball. Quella di Honus Wagner del 1909, nome in codice Gretzky One T206, è stata venduta per 5,6 milioni di dollari e ha superato quella del 1952 di Mickey Mantle, altro campione del batti e corri del passato, e quella autografata da LeBron James nel 2004, battute a 4,4 milioni.
Nelle 224 figurine che andranno all’asta online tra qualche giorno, ci sono Paolo Rossi con la maglia del Como, Dino Zoff con quella del Mantova. C’è una rarissima immagine di Maradona nell’Argentinos Juniors nel 1979 (500 euro), c’è la primissima figurina dei calciatori stampata dalla Panini, Bruno Bolchi con la maglia dell’Inter nell’album 196162 (da 75 euro). E c’è Pizzaballa, che per i calciofili era un po’ come Moby Dick, una preda irraggiungibile. Per avere la figurina del portiere dell’Atalanta 196364, si parte da 200 euro. Non solo calcio: l’esordiente Gino Bartali del 1935 vale almeno 500 euro, il Cassius Clay del 1966 ne quota 300 come quella del ‘67, quando aveva già detto no alla convocazione dell’esercito per il Vietnam.
Ecco, a saperle leggere, in quelle immagini si può scorgere la storia, quella del mondo e la propria personale. E non hanno prezzo. Lo riporta Quotidiano.net
SARRI LITIGA CON LOTITO E TIRA IN MEZZO PIOLI