Gian Piero Gasperini non è Paganini. Lui si ripete, e anzi mentre tutti preannunciavano la fine della favola Atalanta ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima magia mai vista dalle parti di Bergamo. L’ultimo colpo di teatro è lo 0-3 maturato ad Anfield contro il Liverpool: un’impresa per il calcio italiano, ancor più per l’Atalanta che mai nella sua storia aveva vissuto pagine importanti come quelle di questi anni. In ogni stagione cessioni importanti, quasi 600 milioni di euro incassati negli ultimi otto anni, eppure la Dea resta sempre lì: nelle zone nobili della classifica, vicino a chi ha molti più introiti e capacità di spesa.
Spigoloso, divisivo, spesso mal sopportato dalle tifoserie avversarie. Se Gasperini non ha avuto una grande opportunità in una big (tolta la brevissima parentesi all’Inter) è anche per via di un carattere non semplice. Non per tutti. Un carattere che ha saputo comprendere fino in fondo Antonio Percassi e che ha fatto le fortune dell’Atalanta, club con cui ha un altro anno di contrattoMa Gasperini come ogni anno di questi tempi fa le sue valutazioni perché l’idea di fare il salto in una big è sempre lì, balena nella sua mente. Con la differenza che questa volta, tra qualche settimana, potrebbe tramutarsi in realtà. De Laurentiis sta seriamente valutando Gasp per rilanciare il progetto Napoli a partire dalla prossima estate, da qualche giorno il numero uno del club partenopeo sta pensando alla possibilità di affiancare a un direttore sportivo giovane come Giovanni Manna un allenatore esperto come Gasperini. L’idea è quella di costruire un team che possa valorizzare nel migliore dei modi una rosa che dalla prossima estate sarà rivoluzionata: più giovane, con un alto potenziale, ma inevitabilmente più inesperta. Ecco perché Manna, dirigente che negli ultimi anni ha mosso i fili del progetto Next Gen della Juventus. E la forte idea Gasperini, l’allenatore che più di chiunque altro in Italia negli ultimi anni è riuscito a valorizzare calciatori senza mai rinunciare al risultato. Né a un gioco propositivo..C’è da capire se l’Atalanta lo lascerà andare, fin dove De Laurentiis sarà disposto a spingersi per ingaggiarlo. In questo momento il Napoli non ha ancora preso una decisione definitiva anche perché Antonio Conte – che per ora non ha ricevuto le offerte sperate – resta ancora un nome possibile. E perché nelle idee di ADL ci sono anche altri due nomi: da un lato Vincenzo Italiano, tecnico che già ha comunicato alla Fiorentina la sua voglia di andar via a fine stagione, dall’altro Stefano Pioli, il cui futuro al Milan è più in bilico che mai.
Proprio l’allenatore rossonero merita un approfondimento: la decisione di Cardinale di accentrare i poteri dell’area sportiva nelle mani di Zlatan Ibrahimovic non è notizia che fa dormire sonni tranquilli a Pioli. Per lo svedese un cambio è più di un’opzione e tanto passerà da giovedì: l’eventuale eliminazione ai quarti di Europa League potrebbe diventare l’assist perfetto per avallare questa decisione. Lo scrive Tuttomercatoweb
LE PAROLE DI MARIANELLA
Marianella: “La Fiorentina non vince da 23 anni, naturale puntare sulle coppe”
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