Dopo una stagione divisa a metà, prima il bellissimo tempo e poi la nebbia, resta il fatto che alla riunione con la proprietà i componenti del cosiddetto comparto sportivo si presenteranno avendo raggiunto l’obiettivo richiesto: il quinto posto è un risultato ampiamente in linea con le aspettative del club. Dipende però da quale prospettiva lo si guarda. Le previsioni iniziali o la classifica scalata poi alla rovescia? E il flop da gennaio in poi? Questo è un altro problema, anzi il problema: di sicuro la squadra ha raggiunto risultati inattesi, se non inimmaginabili nella prima fase del campionato e poi il cortocircuito del mercato ha spianato i sogni. E’ lì che dovranno essere individuate le responsabilità personali e dell’intero «sistema operativo».
Una filiera depotenziata, indubbiamente, nei momenti delle decisioni. Chiarire dunque. E fino in fondo. Senza trascurare ovviamente anche la quota-responsabilità di Sousa, che sentendosi «svuotato» ha perso la concentrazione necessaria, come lui stesso ha ammesso, aggiungendo un’altra chiave di lettura al campionato in picchiata dalla fine di febbraio in poi. Vertice in arrivo, anche se manca ancora una data ufficiale: i Della Valle sono rimasti a Milano per alcuni Cda delle loro aziende e domani sera ADV potrebbe dover volare all’estero per un improvviso viaggio di lavoro: la sua assenza peserebbe, ovviamente, sull’organizzazione del vertice viola.
La prossima settimana dovrebbe esserci il primo incontro con la proprietà, nel frattempo Sousa ha già fatto sapere quali sono le sue idee a proposito della rosa a disposizione. Fra gli incedibili ci sono Gonzalo, Borja, Alonso, Astori, Bernardeschi, Kalinic, più Zarate seppure nella sua funzione part time; sui casi di Ilicic, Vecino, Badelj e Babacar è stato trovato un compromesso di massima, in caso di ottime offerte potrebbero essere messi sul mercato in cambio di sostituti graditi. Nella zona grigia Tatarusanu, Lezzerini, Tomovic, Mati, Tello, Diakhate. Fine rapporto con Pasqual, Sepe, Benalouane, Roncaglia, Tino Costa, Kone e Blaszczykowski. Fra i casi da chiarire, ovviamente, quelli di Gomez e Rossi. Ci penserà il nuovo Ds, oppure quello vecchio, questa volta con incarico più operativo.
Angelo Giorgetti – La Nazione