“Da quando sono arrivato a Firenze l’unica volta che sono stato influente sul mercato è stato per Kalinic. Quest’anno non ho avuto influenza sulle operazioni in entrata e in uscita, ho solo potuto dare giudizi generici, ma il mio compito è allenare”.
Paulo Sousa sottolinea così, in conferenza stampa, le sue mansioni a Firenze. Lo fa in occasione di una semplice domanda su Capezzi, utilizzata come trampolino per ritornare sulla questione mercato. “La società non mi considera”, questo ha voluto ribadire il tecnico gigliato a distanza di due mesi dall’ultima sessione di compravendite.
Certo, il portoghese non ha tutti i torti ad essere insoddisfatto della conduzione di mercato da parte della società, anche molti tifosi e addetti ai lavori hanno giudicato negativamente l’operato della Fiorentina, tuttavia la stagione ormai è iniziata da tempo e continuare a girare il coltello nella piaga è solamente controproducente.
Non sembra averlo capito Paulo Sousa, che invece continua, di tanto in tanto, a rimarcare tutta la sua delusione, alimentando un inutile gioco al massacro che, visti i recenti risultati, sicuramente non sta facendo bene alla squadra.
L’allenatore gigliato ha ragione, non è facile lavorare a Firenze, una tra le piazze più difficili in Serie A, ma ci sono momenti in cui è meglio evitare polemiche fuori contesto. Ebbene, questo è uno di quei momenti. Dunque, sarebbe meglio per la Fiorentina lasciar perdere questioni puramente economiche, per quelle ci sono già abbastanza riunioni private, adesso è il momento del campo, e i viola hanno bisogno di tornare a macinare vittorie.
Tommaso Fragassi