giovedì vogliamo un solo risultato
Il pensiero dell’irriverente Scugnizzo Viola
Io sto con Vincenzo Italiano. Forse perché faccio parte della curva da lui menzionata? No, non è solo per quello, anche se apprezzo sempre le sue parole d’amore per la curva. Io sto con Italiano, perché nonostante le difficoltà, sta restituendo a Firenze una cosa che mancava dai tempi di Montella e Sousa: il gioco.
Sto con Italiano perché, nonostante un mercato non del tutto entusiasmante ed alcune cessioni di valore (vedasi Vlahovic) è riuscito a creare un gruppo vincente, certo a volte con delle amnesie, ma il lavoro svolto fin qui è esemplare.
Così come sarò al suo fianco giovedì. Per intenderci, io sono uno di quelli che crede che in Svizzera, faremo un grande risultato. Il mio pensiero non è figlio di un tifo cocciuto, ma di un ragionamento oculato. Questi ragazzi hanno tutto l’interesse e il riscatto personale per poter portare a casa il risultato che tutti speriamo.
Il loro venire sotto la curva ne è la prova evidente. Ci credono così come ci crediamo noi, il Basilea non è il Real Madrid. L’andata l’abbiamo giocata per metà ed abbiamo avuto il solito problema: non concretizzare quanto realmente creato. Basterà invertire questa tendenza.
Il dato chiave però è un altro, e ci viene fornito proprio dalle ultime uscite esterne di conference.
- Braga 0-4 fuori casa
- Sivasspor 1-4 fuori casa
- Lech Poznan 1-4 fuori casa
Questa squadra il suo meglio, lo fa fuori casa. Forse la pressione di casa gioca brutti scherzi, mentre invece fuori giocano in maniera più distesa. Quest’ultima chiave di lettura non è la scoperta dell’acqua calda, ma è semplicemente un must nel calcio. Poi è ovvio ci sono squadre che no sentono pressioni a prescindere, ma non è questo il caso.
Passando invece alla partita di domenica con l’Udinese per la quale si sarà parlato già ampiamente, ci tenevo a dirvi la mia.
Non era scontata la vittoria, né tantomeno era scontata la reazione. Forse l’orgoglio avrà restituito ancora un po’ di energie a questi ragazzi. Questa vittoria infatti è figlia della reazione, e nelle reazioni spesso l’orgoglio conta tantissimo.
Ho visto un primo tempo di netto dominio, ma con il solito problema: tanti tiri, tante occasioni, un solo gol fatto. Nel secondo tempo l’Udinese non è stata mai pericolosa, ma il palo preso da Vivaldo poteva rovinarci la domenica, e andare ad influire ancora di più sulla psicologia dei nostri ragazzi.
Ecco si potrebbe riassumere qui la nostra stagione. Produciamo tanto, raccogliamo poco. E si vero che abbiamo giocato 54 partite, ma è pur vero che adesso, allo sprint finale, non possiamo farci trovare impreparati.
Ieri, ad esempio ho visto gli highlights dell’Inter, li sto vedendo spesso ed ho notato una cosa importante. L’Inter nei primi 15 minuti subisce parecchio, poi si sveglia e inizia a fare sul serio. Ipotizzando che questa variabile si potesse verificare anche in finale, quei quindici minuti non vanno sprecati.
Quest’anno, soprattutto nella prima parte di stagione, abbiamo visto sfumare parecchie partite per non averle chiuse. Spesso abbiamo fatto più di 6/7 tiri nello specchio segnando un solo gol. Se ne fai uno solo, il pareggio o peggio ancora la sconfitta può arrivare in qualsiasi momento.
Nella seconda parte della stagione il leitmotiv è cambiato, ma nelle ultime partite questo spauracchio è tornato prepotentemente a farsi vivo. Va sfatato il prima possibile.
La squadra è stata molto convincente. Effettivamente l’Udinese ha fatto solo due tiri nello specchio. Il tiro da fuori di Samardic e il colpo di testa di Vivaldo, dopo di che il nulla. Merito dei nostri, ovviamente.
La squadra è sembrata abbastanza tonica e decisa, e nel primo tempo (come al solito) potevamo stare anche sul 3-0. Ho visto un Brekalo in grande spolvero, per questo finale di stagione può essere una risorsa, e un Ikonè sempre sul pezzo. Per quest’ultimo suppongo che Italiano lo abbia fatto uscire per preservarlo per giovedì.
Bene anche la difesa, pochissimi harakiri, e molta sicurezza. Giovedì vietato sbagliare, cominciando dalla formazione. Non ho niente da ridire sul mister, ci mancherebbe ma questa è VERAMENTE la partita più importante adesso. Quindi niente spazio alla fantasia, ma contare su un 11 all’altezza della situazione.
Il neo della partita di andata è stato la spavalderia. In una semifinale europea giocare sempre sopra la linea del centrocampo non ha ripagato. Bisognerà cercare e trovare quanti più gol possibili, tra l’altro la difesa del Basilea non è nemmeno così imbattibile, basti pensare che domenica ne ha presi 6 dal San Gallo!
LA LA LALALALA ODIO BASILEA!!!
Lo scugnizzo viola